"Riportami là dove mi sono perso" alle Officine Gorilla
Emma e Theo vivono la loro relazione, fondata su sentimenti profondi, in forte contrasto con il mondo che li circonda, una realtà esterna fatta di delusioni e sconfitte, di sensazione di mancanza di futuro familiare e professionale. Forse sarebbero perfetti in una società altra, ma quella in cui vivono è una società liquida che richiede ai protagonisti, e di conseguenza ai giovani come loro, continui adattamenti, continue rinunce e questo paradossalmente porta all'immobilismo e alla precarietà.
“La paura di annegare è talmente grande che uno nemmeno ci va più al mare.”
Questa è la società liquida, quella che decreta la sconfitta della generazione dei trentenni, e la difficoltà dei rapporti è tale da suscitare il desiderio di tornare là dove tutto si è guastato, interrotto, perduto, forse sotto un mucchio di oggetti vecchi che si sono accumulati e bisogna gettare via. Theo e Emma cercano rifugio in qualcosa che nemmeno loro sanno cosa sia o dove stia. Indietro non si torna ma da qualche parte dovranno pur (ri)comincare.
Regia e drammaturgia: Luca Gwynplaine Zilovich
Una produzione Officine Gorilla - Collettivo teatrale