"Questo è il mio nome" al Cardinal Massaia
"Questo è il mio nome" in scena al Cardinal Massaia il 12 marzo. Vincitore del Premio del Pubblico al 15° Festival di Resistenza, Premio Museo Cervi - Teatro per la Memoria Una finestra aperta su storie invisibili, un orecchio rovesciato su un canto che attraversa i mari e i deserti, uno spazio e un tempo per lasciare un segno. Da Senegal, Costa d'Avorio, Guinea, Mali, Nigeria, Gambia, sul palco si srotolano le orme di Odissei in viaggio.
Storie incise nella polvere e nella carne, scintille di memoria, passi protesi in avanti e occhi che guardano indietro. Il progetto teatrale si inserisce nei programmi di intervento per l'accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati a Reggio Emilia. Il teatro assume una dimensione sociale, di cura della persona, oltre che di trasmissione della cultura. Giovani migranti dell'Africa sub sahariana si mettono alla prova sul palco di un teatro, sono portatori di saperi, storie e cultura di un mondo che inesorabilmente si avvicina verso l'Europa.
Ci rivelano sguardi e prospettive che non possiamo conoscere se non incontrandoli, mettendoci in ascolto. Energia, slancio vitale, speranze di futuro che meritano di essere ri-conosciute, senza smorzarsi sopite nelle attese di un respingimento, di un diniego. Arrivati con niente portano tutto se stessi, ci arricchiscono di nuove parole, suoni, idee, cuore, braccia e gambe.
Ci aiutano a ricordare la dignità di ogni persona. ? Con i richiedenti asilo e rifugiati ospitati a Reggio Emilia: Ogochukwu Aninye, Djibril Cheickna Dembélé, Ousmane Coulibaly, Ezekiel Ebhodaghe, Lamin Singhateh. Coordinamento di Marco Aicardi. Ideazione e regia di Monica Morini e Bernardino Bonzani. Collaborazione alla drammaturgia Annamaria Gozzi. Ideazione luci Lucia Manghi. Tecnica Andrea Alfieri