"Prometeo" al Teatro Garybaldi di Settimo
Lo spettacolo comincia con un prologo tratto da Esiodo che racconta l’inizio di tutto, l’avvicendarsi delle generazioni. Prometeo appartiene alla generazione dei titani, che dà vita a Zeus e agli dei. Ma quando la nuova generazione sfida la vecchia, Prometeo si schiera con i giovani, con Zeus. Anche grazie a lui, gli dei hanno la meglio sui titani. Zeus, che riconosce il ruolo di Prometeo, gli affida il compito di creare l’uomo. Ma quando scopre che gli uomini assomigliano troppo agli stessi dei, vuole cancellarne l’esistenza. Prometeo li protegge donando loro il fuoco, cioè la tecnologia, la scienza. Quando Zeus scopre che il suo alleato gli ha rubato il fuoco per donarlo agli umani, si sente tradito e punisce Prometeo nel peggiore dei modi: lo spedisce ai confini del mondo, che per i Greci era il Caucaso, e lo fa incatenare a una rupe dove tutte le mattine un’aquila verrà a divorargli il fegato che ogni notte gli ricresce.
Prometeo da sempre è il simbolo della ribellione, un personaggio amato dai giovani perché, come loro, non riesce a contenere i suoi sentimenti e la forza nei recinti stabiliti dalle convenzioni, Prometeo è un eroe che fa della sfida all’autorità costituita la sua condizione vitale; ma è anche l’archetipo della conoscenza tecnologica e scientifica, liberata dalle catene della superstizione e dell’ignoranza.
Così i giovani attori diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, il gruppo Potenziali Evocati Multimediali, affrontano questo progetto con le parole di Eschilo che attraversano i loro corpi senza mai rinunciare all’azione fisica, per arrivare alla danza e al suono che diventa canto corale. Perché, come nelle tragedie classiche, i personaggi emergono dal coro senza mai separarsene.
Evento in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo.