“Primo Levi al plurale”, giornata evento al Polo del 900
“Primo Levi al plurale” è il titolo della giornata che il 3 ottobre il Comitato del Centenario e il Centro Primo Levi insieme al Polo del ‘900, dedicano a Primo Levi nella sala conferenze di Palazzo San Celso, via del Carmine 13 (II piano). Alla giornata partecipano studiosi dagli istituti che fanno capo al Polo e per ognuno dei quali lo scrittore torinese rappresenta un punto riferimento, si può dire, necessario e ineludibile. La sua opera incrocia infatti in mille modi gli ambiti di attività e di ricerca di istituzioni come l'Aned, il Gramsci, l'Istoreto, il Salvemini, l’Ismal, la Fondazione Nocentini, la Fondazione Donat-Cattin, l’Unione Culturale, il Gobetti, l’Archivio Cinematografico della Resistenza.
Li incrocia perché Levi è stato un protagonista del Novecento e della cultura torinese del dopoguerra, quando Torino era il crocevia di dibattiti di livello nazionale e internazionale su temi come la resistenza, la deportazione, l’antisemitismo o il lavoro. E anche perché lo scrittore è stato parte di una fitta rete di relazioni fra personaggi di grande rilievo come Franco Antonicelli, Bruno Vasari, Norberto Bobbio e altri.
Il convegno intende appunto mettere a fuoco il clima culturale di Torino e dell'Italia in quel periodo facendo emergere, da una pluralità di punti di vista, aspetti fino ad oggi dati troppo spesso per scontati. Nel centenario della nascita la figura di Primo Levi viene assunta come luogo specifico di indagine in grado di far emergere interrogativi e problemi di natura molto diversa e ancora in gran parte da approfondire: il processo di formazione della memoria della guerra e dello sterminio, la crescente sensibilità al risorgere dell’antisemitismo, i cambiamenti nel mondo del lavoro in una prospettiva di lungo periodo, il dibattito sulle prime rappresentazioni cinematografiche delle persecuzioni antiebraiche e così via.