Mario Chianese in mostra allo Spazio Don Chisciotte
Dal 21 settembre al 21 ottobre, allo Spazio Don Chisciotte della Fondazione Bottari Lattes, arriva la mostra di Mario Chianese, " Il tempo, la luce, la terra, la memoria". Artista figurativo tra i maggiori del secondo Novecento per l’intensità e la freschezza dell’approccio alla natura, ma anche per la curiosità con cui si è confrontato con le ricerche dell’avanguardia (così lo definiva lo storico dell'arte Guido Giubbini nel 2001), Mario Chianese è al centro della mostra antologica Il tempo, la luce, la terra, la memoria che la Fondazione Bottari Lattes organizza allo Spazio Don Chisciotte di Torino da giovedì 21settembre a sabato 21 ottobre 2017.
A ingresso gratuito, l'esposizione inaugura giovedì 21 settembre alle ore 18 alla presenza dell'artista.
Il tempo, la luce, la terra, la memoria propone una ventina di opere di diverse dimensioni, olii in prevalenza, oltre che alcune incisioni, realizzate da Chianese tra il 1947 e il 2015: una selezione di lavori dove domina la natura, tema che ha caratterizzato la maggior parte della sua produzione. La natura, infatti, nei suoi momenti stagionali, nella realtà come nella memoria, è stata elemento portante del suo fare pittura.
La Fondazione Bottari Lattes porta così a Torino il lavoro di un artista molto noto in Liguria, ma che da diversi anni non esponeva nel capoluogo piemontese, per proporre al grande pubblico una selezione rappresentativa della sua ricerca, capace di illustrare le motivazioni e le metodologie dell'autore. In Chianese (nato a Sampierdarena, Genova, nel 1928) è fortissimo il legame con il Piemonte. Proprio in questa regione l'artista ha avuto le prime affermazioni, giovanissimo, esponendo alla Promotrice di Torino nel 1953 e nel 1960 (un quadro raffigurante colline, eseguito presso Mornese in provincia di Alessandria, ricorda questo periodo).
La maggior parte del suo lavoro ha tratto ispirazione e si è svolto in territorio piemontese, a Gavi e dintorni. In mostra verrà presentata la pubblicazione Tra parola e immagine, dove l’autore ripercorre i diversi momenti della sua ricerca. Scarsi, ma essenziali, sono i riferimenti autobiografici nei suoi lavori, strettamente legati a un vissuto e a una creatività che si esprime di preferenza nello studio del paesaggio dal vero.