Maria Adelaide d'Asburgo Lorena, la mostra alla Palazzina di Caccia di Stupinigi
Nell’anno del bicentenario della nascita, una mostra alla Palazzina di Caccia di Stupinigi ripercorre la vita e la storia di Maria Adelaide d’Asburgo Lorena, la “non regina d’Italia”, in quanto sposa devota di Vittorio Emanuele II che divenne Re d’Italia solo nel 1861, sei anni dopo la sua prematura scomparsa a soli 32 anni. Scrisse di lei Costanza d’Azeglio: “Principessa che tutti ammiravano per la sua bellezza e che conquistava i cuori per qualche cosa di angelico negli sguardi, nei gesti e nelle parole che ne rivelavano l’animo”.
L’esposizione, organizzata dal Centro Studi Vittorio Emanuele II, è allestita nella Galleria di Ponente e rientra nel percorso di visita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. In mostra oggetti, fotografie storiche, abiti, a cui si affiancano gli approfondimenti a cura di Maura Aimar con il Centro Studi Principe Oddone.
Venerdì 1 aprile l’approfondimento dal titolo “Maria Adelaide: famiglia e figli” racconta, con curiosità e aneddoti, la vita di Maria Adelaide e del suo matrimonio con Vittorio Emanuele II da cui nacquero otto figli: la primogenita Maria Clotilde; Umberto I Re d’Italia dal 1878 al 1900; Amedeo I Re di Spagna; Oddone Eugenio, nato con una grave malattia genetica e posto ai margini della vita di corte di casa Savoia per le precarie condizioni di salute; Maria Pia, regina del Portogallo dal 1862 al 1889 e altri morti in tenera età (l’ultimogenito Vittorio Emanuele, morto dopo pochi mesi di vita; Carlo Alberto, morto nel 1854 a tre anni, e ancora Vittorio Emanuele).
Maria Adelaide d'Asburgo Lorena
12 aprile 1842: nella cappella reale della Palazzina di Caccia di Stupinigi vengono celebrate le nozze tra Vittorio Emanuele II, allora duca di Savoia e principe ereditario, e l’arciduchessa Maria Adelaide D’Asburgo Lorena, cugina dello sposo e figlia secondogenita di Ranieri d’Asburgo, vicerè del Lombardo Veneto e di Maria Elisabetta di Savoia Carignano.
Maria Adelaide Raniera Francesca Elisabetta Clotilde nasce a Milano il 3 giugno 1822. Intelligente e perspicace cresce con un’ottima educazione, parla correttamente 5 lingue oltre a conoscere il latino e il greco. È di salute cagionevole, ma mette comunque al mondo 8 figli, tre dei quali muoiono in tenera età. Il marito, che la chiamava Suzi o Suzette, pur attestandole affetto e stima, la tradisce in particolar modo con Rosa Vercellana, la “Bela Rosin”. Donna caritatevole e devota, Maria Adelaide si dedica all’educazione dei figli, al cucito, alle pratiche religiose e alle opere pie.
Segnata dalle otto gravidanze, comincia a perdere prima i capelli e poi i denti, è incapace di reggersi sulle gambe e il suo volto, pallido e smunto, si riempie di precoci rughe. Nel 1855, dopo aver partecipato al funerale della suocera Maria Teresa d’Asburgo Toscana, viene colta da una gastroenterite che non le lascia scampo. L’esposizione è organizzata dal Centro Studi Vittorio Emanuele II con il supporto di Reale Mutua Assicurazioni e Mag-Jlt Broker Assicurativo. In collaborazione con Coordinamento Sabaudo, Associazione Internazionale Regina Elena Odv, Centro Studi Principe Oddone, Centro Studi Principessa Mafalda, Istituto della Reale Casa di Savoia, Opera Principessa di Piemonte, Tricolore associazione culturale.