Al via al Polski kot la rassegna "KobieTo!" che racconta delle donne dei paesi dell'Est Europa
Rinasce il Polski Kot di Torino e lo fa con una guida giovane e femminile: Daria Anna Sitek, 28 anni, polacca trasferitasi a Torino nel 2013, la nuova presidente, e Anna Mangiullo, originaria della Terra d’Otranto, venuta in città nel 2014 per laurearsi in Lingua e Letteratura russa, nuova vicepresidente. E la prima iniziativa dell’associazione culturale, che ha recentemente scelto di aderire ad Arci Torino, è nel segno delle donne e della multiculturalità. Si chiama infatti “KobieTo!” e punta a offrire una riflessione sulla condizione della donna nei paesi del vicino Est Europa. Una fotografia, costruita con ospiti di rilievo come scrittori, artisti, attivisti, sulla condizione femminile negli stati di area slava. Obiettivo allargato, infatti, quello di promuovere la cultura slava a Torino, con un’attenzione particolare alle tematiche dei diritti civili e della cittadinanza attiva.
Il nome del progetto, “KobieTo!”, rimanda a un gioco di parole tra la lingua polacca e la città di Torino: in polacco, il termine per indicare la donna è Kobiéta. Kobieto è la parola declinata al vocativo: 'Ehi, donna!', dunque. Un nome scelto per richiamare l'attenzione sulle donne. Inoltre, l'ultima sillaba di KobieTo è un chiaro riferimento a Torino, in cui il progetto ha sede e a cui è rivolto. Il progetto è realizzato con il sostegno della Città di Torino.
La rassegna
La rassegna partirà giovedì 25 novembre, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: sarà Anna Zafesova, giornalista de “La Stampa”, analista politica per il Foglio e Linkiesta, esperta di Russia e spazio post-sovietico, nonché traduttrice dal russo, a parlare di donne e diritti (dimenticati) nella Russia putiniana. L’appuntamento è nella sede dell’associazione Polski Kot, in via Massena 19/A a Torino, alle 20: nella stessa sede e allo stesso orario si svolgeranno anche le conferenze successive.
Sabato 4 dicembre sarà al volta di Magda Górecka, attivista polacca e membro del movimento Ogólnopolski Strajk Kobiet (OSK, Sciopero delle Donne Polacche): focus sulle proteste che hanno alimentato la Polonia lo scorso anno. Venerdì 10 dicembre microfono a Azra Nuhefendi?, giornalista bosniaca residente a Trieste, corrispondente per l’Osservatorio Balcani e Caucaso mentre domenica 11 dicembre invece, c’è Alessandro Ajres fondatore del Polski Kot, professore all'Università di Torino e Bari: racconterà le proteste polacche attraverso un’analisi linguistica.
Infine, domenica 19 dicembre, un’iniziativa performativa (che si svolge eccezionalmente a Magazzino sul Po - partner del progetto) con Urszula Bertin e Gabriela Bertin. Parallelamente verrà allestita la mostra “Nigdy nie b?dziesz sz?a sama” (tradotto: “Non camminerai mai sola”) della fotografa polacca Anna Krenz e di Karol Szafranski. La conclusione nel 2022: il 16 gennaio c’è Marta Lempart, avvocato e attivista polacca presidente del movimento OSK (Ogólnopolski Strajk Kobiet/All-Poland Women’s Strike).
Questa è solo la prima iniziativa organizzata dal Polski kot, la cui traduzione letterale italiana è «gatto polacco», anche se dall’associazione precisano come sia meglio chiamarlo “Polski k?t”, ossia angolo polacco. Daria Anna Sitek spiega: "L’obiettivo è coinvolgere un ampio numero di partecipanti proponendo ai torinesi sia incontri e dibattiti con attiviste ed esperti del settore, presentazioni di libri, workshop e seminari, sia letture poetiche, manifestazioni artistiche, mostre fotografiche, proiezioni film e documentari".
La storia del Polski kot
Il Polski kot è nato nel 2010 da un’idea di Alessandro Ajres, docente di lingua polacca e traduttore. Inizialmente è stata solo un’associazione culturale che faceva da vetrina alla Polonia e alle realtà culturali slave. Un anno dopo, il 17 febbraio 2011, si è trasformata in circolo culturale, organizzando corsi di lingue slave, presentazioni di libri, mostre, concerti, workshop, aperitivi e degustazioni a tema, eventi culturali di vario genere. Dal 2015, il Polski Kot ha dato vita al Festival Slavika, primo festival italiano interamente dedicato alle culture dell’est Europa. Da quando esiste, il Polski Kot, ogni anno, accoglie ospiti italiani e stranieri: fra questi, ha avuto l’onore di ospitare il premio Nobel per la letteratura Olga Tokarczuk, i poeti polacchi Adam Zagajewski e Tomasz Ró?ycki, la scrittrice croata Dubravka Ugresi?, il cantautore bosniaco Damir Imamovi? e decine di altri. Nel tempo, ha anche avviato collaborazioni importanti con MOST, Kiosk, Unione Culturale Franco Antonicelli, To je To, EastJournal, Radio Beckwith Evangelica e Russia in Translation. Essenziale è stato anche il patrocinio della cattedra di slavistica dell’Università di Torino.