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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Shade, il rapper numero uno in freestyle col sogno del doppiaggio

E' da poco uscito il suo primo album, Mirabilansia, ma lui ha ancora negli occhi il film 8 Mile di Eminem che lo ha fatto innamorare del rap. Da tre anni studia doppiaggio e il suo sogno è quello di farlo diventare un lavoro. Intanto però batte tutti in freestyle

Vincitore del noto programma di Mtv Spit, seguitissimo su Facebook da quasi 80 mila fans a cui ha da poco regalato il suo primo disco Mirabilansia, preso sotto braccio e instradato dall’etichetta discografica Warner e da professionisti come i Two Fingerz. Tutti ingredienti che messi insieme fanno una ricetta quasi perfetta per riuscire a ritagliarsi uno spazio nel difficile mondo del panorama musicale attuale. Stiamo parlando di Vito Ventura, in arte Shade, rapper torinese diventato famoso ancor prima di apparire in televisione per un filmato circolato su Youtube e visto da oltre due milioni di persone, in cui fa freestyle con Ensi e Fred de Palma fuori dalle Lavanderie Ramone di via Berthollet. Era il 2012 quando quel video era stato caricato sul web e da allora tutta la sua vita è cambiata.

Lo abbiamo incontrato. Le solite domande non ci piacciono ed evitiamo di fargliele. Shade è un ragazzo come tanti: qualcuno lo ferma per strada, altri corrono alle sue esibizioni live ed è ospite in radio e tv, ma la testa è sempre quella del ragazzo che all’uscita del film 8 Mile di Eminem si innamorò del rap. “Quel film mi ha cambiato la vita - ci dice -. Ero un secchione a scuola e uscivo poco. Il rap e le battaglie freestyle sono state il mio sfogo e ciò che mi ha fatto perdere la testa”. Innamorato di un qualcosa che non conosceva benissimo, si è documentato e ha iniziato a provare. “La prima cosa che mi sono chiesto era se fosse possibile improvvisare davvero come facevano nel film. Da lì è iniziato tutto”. Il tutto di cui parla è un contratto che oggi gli permette di fare della sua passione un lavoro, ma non solo. “Io sogno ogni volta che salgo sul palco e vedo la gente cantare le mie canzoni. Il pubblico è come se ti conoscesse da tempo, è come se si fosse amici di vecchia data. Devo tutto a coloro che mi seguono e mi apprezzano. Io sono uno di loro, non mi sento di più”.

Parlare con Shade con un disco appena uscito è sin troppo facile, alcune risposte le dà con gli occhi ancora lucidi. Ma è scavando dentro e parlando del passato che esce fuori la persona che è nella quotidianità. Prima di Mirabilansia c’è stato il programma vinto a Mtv come miglior freestyler e il primo assaggio di popolarità che lui stesso ci racconta: “Sia prima che dopo il programma facevo il commesso allo Juventus Store. Ricordo che dopo quell’esperienza in tv ogni giorno qualche ragazzo entrava nel negozio solo per farsi la foto con me. Era strano. Ora però posso dire di non aver sfruttato bene quel momento, purtroppo non ero pronto, non avevo un disco o qualche canzone già fatta da far uscire”. Ma lui non si è arreso, anzi in un certo senso si è reinventato. Ma prima di dire come si è reinventato, facciamo un passo indietro. Shade, prima dello Juventus Store, aveva lavorato come impiegato, “un’esperienza orribile”, e in un doposcuola in cui aiutava i ragazzi in difficoltà a fare i compiti, “quella invece è stata un’esperienza incredibile, i ragazzi riescono a farti commuovere, come è riuscita a fare una delle mie ragazzine dell’epoca quando qualche giorno fa quando mi ha scritto una lettera”. Sembra di avere davanti dottor Jekyll, una persona mite e tranquilla, altro che il mister Hyde che nelle battaglie di freestyle insulta tutti.

La nostra idea iniziale è sbagliata. Shade e i rapper in generale forse non sono persone che odiano il mondo e insultano da mattina a sera tutti. Il “forse” ce lo fa togliere definitivamente lui stesso: “Noi rapper ci conosciamo da tempo. Prima che ci fossero i social network o che Mtv facesse Spit giravamo tutti l’Italia sfidandoci nelle battaglie di freestyle. Io, Fred de Palma, Ensi, Clementino, Moreno, Emis Killa e tanti altri ci conoscevamo già e non ci odiamo per nulla, anzi. Anche lo stesso Fede (Fedez, ndr) che ha una popolarità immensa è uno di noi. Ci siamo esibiti all’arena di Verona e rientrando in albergo ci fermavamo con tutti a fare foto e autografi. Nessuno si sente chissà chi”.

Parliamo del disco. Due domande che di sicuro nessuno gli avrà fatto (ironico): “Perché il nome Mirabilansia e perché in free download?”. “Bè - risponde lui - il nome dell’album rende bene lo stato psichico che si prova in questo mondo. L’ansia non tanto da prestazione, quanto di non poter deludere le aspettative, di raggiungere certi numeri e forse per la frenesia che c’è dietro e che sul palco nessuno vede. Quanto a regalarlo a tutti è stata una scelta particolare. Non voglio essere il fenomeno del momento con la gente che compra il mio disco e poi mi dimentica in fretta. Voglio che si crei una base di fan solidi che mi apprezzi e che possa seguirmi per sempre. Almeno questo è il sogno”. Per il momento in tanti hanno sul proprio pc e cellulare “Mirabilansia”, i download sono stati all’incirca 30 mila in poche settimane. “Come sei messo - gli chiediamo ancora - con il secondo album? Ci stai già pensando?”. Domanda dalla risposta quasi scontata. “Sì certo, ho già pronte alcune tracce”. “E stai pensando a qualche featuring?”. Qui ci stupisce: “Nel primo disco ho duettato con alcuni dei miei amici, mi sono tolto questa grande soddisfazione. Ora mi piacerebbe avere una featuring con il vincitore di X Factor Lorenzo Fragola, anche se il sogno è quello di collaborare con Caparezza, è davvero il numero uno per me”.

Ci improvvisa alcune rime mentre lo studio di registrazione si popola. Siamo alla fine dell’intervista ma un’ultima chicca ce l’abbiamo ancora. Dopo aver fatto l’impiegato, che come detto prima non è stata un’esperienza da ricordare, Shade ha iniziato la scuola di doppiaggio all’Ods, famosa per aver dato le voci all’irriverente serie di cartoni animati South Park. Da come parla si sente che la sua dizione è pulita e questo, ci conferma, lo aiuta anche nel freestyle, soprattutto negli extrabeat in cui si fanno rime velocissime. “L’Ods al pari del rap mi ha cambiato la vita. Il mio sogno più grande, ancora più di diventare un rapper famosissimo, è quello di fare il doppiatore. Ho già provato questa esperienza proprio in South Park, ma io vorrei doppiare i telefilm perché bisogna essere più attori e il tuo personaggio negli anni cambia l’importanza del ruolo, cresce e invecchia e diventa sempre più tuo”.

Lasciamo Shade al suo lavoro e alle sue rime chiedendo cosa deve fare chi vuole sfondare. “Bisogna trovare qualcosa che fai solo tu, qualcosa che non esiste ancora anche se è difficile perché ci sono decine di idee nuove al giorno. Una volta trovata ci si deve credere. Per me una piccola svolta è arrivata dallo Shaday, un appuntamento fisso che ho su Facebook con i miei fans in cui faccio video per lo più in giro per Torino. Tra freestyle in via Garibaldi e comparsate in maschera in centro mi sono ritagliato uno spazio di visibilità importante. Poi una cosa che con la crew ci diciamo sempre: “Chiunque può fare ogni cosa”, basta allenarsi e puoi arrivare ovunque. Io stesso non mi reputo un talento, mi sono fatto il mazzo prima di poter vincere un programma in tv e prima di pubblicare un disco”.

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