"In Extremis", Sandro Giordano all'ex Teatro Paesana
Arriva a Torino la prima retrospettiva italiana dedicata al poliedrico artista Sandro Giordano, in arte Remmidemmi, e ai suoi lavori fotografici nella mostra "In Extremis (bodies with no regret)" che inaugura mercoledì 2 novembre alle ore 19.00 negli spazi dell’ex Teatro Paesana e sarà visitabile fino al 20 novembre.
Le mie foto sono racconti di un mondo in caduta - afferma Giordano - i cui personaggi "toccano il fondo" di un mondo dominato dall'apparenza e dalle immagini stereotipate, reso bulimico dal consumismo di oggetti che talvolta sembrano diventare più importanti delle loro stesse vite. Il progetto "In Extremis" inizia un'estate di diversi anni fa, quando Sandro Giordano, romano, carriera di attore alle spalle, ha avuto un brutto incidente in bicicletta: nella caduta, l'istinto di salvare l'oggetto che teneva in mano ha prevalso su quello di parare il colpo, così ha salvato l’oggetto ma si è infortunato.
Qualche settimana più tardi, un suo amico si è rotto una gamba tra gli scogli per evitare che l'iPhone cadesse in acqua. Due indizi non fanno una prova, ma la sensazione che nella nostra società qualcosa non stia forse andando per il verso giusto ha trovato in queste cadute una conferma. Dall’esigenza artistica di "immortalare" il momento del proprio capitombolo, ha iniziato a prender forma l'idea delle serie "In Extremis", a cui il fotografo si dedica da anni, e che sta riscuotendo un notevole successo in rete e nel mondo dell’arte.
I protagonisti delle 30 opere fotografiche in mostra sono figure stremate che, travolte da incidenti tra i più classici del quotidiano o da altri immaginati da una sfrenata fantasia, si lasciano andare, si schiantano sul terreno, ma salvano gli oggetti che tengono in mano, scelti dall'autore con cura quasi maniacale per raccontarci nel dettaglio le storie e le identità dei malcapitati, rigorosamente faccia a terra. La chiave del progetto è dichiaratamente ironica e guarda al lato comico della “tragedia”, puntando sull'effetto liberatore e rivelatore della risata, e intonando, al contempo, un inno all'imperfezione e alle fragilità umane.