Ilya Maximov, un talento al pianoforte all'Accademia di Pinerolo
Ilya Maximov, giovane pianista che gode della benedizione di guru del pianismo internazionale come la grandissima Alicia de Larrocha, è il protagonista di una serata dedicata alla grandeur del pianoforte. Vincitore nel 2015 del prestigioso Concorso Internazionale Viotti di Vercelli, si presenta al pubblico con un programma ricco e impegnativo, da Prokof’ev a Rachmaninov. L’appuntamento è per martedì 28 novembre 2017 nella sala dell’Accademia di Musica di Pinerolo (viale Giolitti, 7), alle 20:30 per chi vuole anche approfondire tematiche relative ai brani eseguiti grazie alla Guida all’ascolto condotta da Santi La Rosa, o alle 21:00 per assistere direttamente al concerto.
Ilya Maximov è il protagonista di questa serata dedicata alla grandeur del pianoforte. Diplomatosi nel 2015 vincitore del prestigioso Concorso Internazionale Viotti di Vercelli, questo giovane pianista può già vantare nel suo curriculum importanti collaborazioni con musicisti di chiara fama e la benedizione di guru del pianismo internazionale, la grandissima Alicia de Larrocha su tutti. Stasera si presenta al pubblico con un programma ricco e impegnativo. Al centro del concerto, due autori, russi e pianisti, Prokof’ev e Rachmaninov, volti opposti ma complementari della stessa medaglia. Furono entrambi acclamati concertisti in tutto il mondo, ma la loro musica racconta due storie diverse.
Se quella di Rachmaninov è sempre legata all’estetica e all’etica romantica, attraverso il culto della melodia e dell’apparenza, alla ricerca di una pacifica convivenza tra espressività e virtuosismo, la musica di Prokof’ev non è sicuramente meno appariscente di quella del collega, ma ha al suo interno il germe del moderno, la scarnificazione della melodia e la ricerca di ritmi e armonie per raccontare un mondo, quello del XX secolo, che dal velluto del salotto si sposta verso il ferro delle fabbriche, che preferisce alla poesia d’amore, la satira e l’ironia. Ed in questo doppio, gli altri due autori, Chopin e Ravel, rappresentano i padri europei (francesi, in effetti), di questi diversi atteggiamenti. Al salotto nostalgico della polacca di Chopin, fanno eco gli uccelli tristi di Ravel. Il mondo è ormai là fuori.