"Il marmo tra le di dita di Nazareno Biondo", la mostra alla Galleria Berman
Il 12 maggio, alle 17, la Galleria Berman di Via Dell’Arcivescovado 9, a Torino, inaugura la mostra dell’artista di fama internazionale Nazareno Biondo, che sarà presente all’apertura dell’evento. L’allestimento, dal titolo “Il marmo tra le di dita di Nazareno Biondo - Polvere d’artista”, resterà visitabile fino al 18 giugno con il seguente orario: da mercoledì a sabato, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Ingresso libero. La Galleria Berman propone una rassegna contenente una ventina di sculture di Nazareno Biondo in marmo di Carrara raffiguranti scene e soggetti di vita quotidiana. Giovanissimo, nato nel 1985 a Torino, Biondo ha compiuto la sua formazione artistica presso l'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Nel 2007, ha conseguito la laurea breve presentando una tesi, ed una serie di sculture, sui quattro elementi della natura (Aria, Fuoco, Terra, Acqua) in rapporto all'inconscio dell'uomo, avvicinando il suo lavoro al concetto di Land Art.
Nel 2011 ha concluso gli studi a pieni voti con lode, presentando una tesi dal titolo "Il Suono e la Luce attraverso il Marmo". Da allora, l’artista ha esposto presso sedi italiane di prestigio come la Reggia di Venaria, l'Archivio di Stato e la Camera di Commercio di Torino, ma anche in Turchia, ad Ankara, negli Stati Uniti, all’Art Basel Miami, in Thailandia, a Bangkok, e, recentemente, è reduce da un’importante rassegna in Svizzera. Nel 2012 Nazareno Biondo ha inaugurato il suo laboratorio, ove dal marmo, materia e matrice delle sue sculture, fa emergere oggetti del quotidiano in una ricerca di perfezione formale e rielaborazione concettuale. Le grandi capacità tecniche gli permettono di giungere ad un gelido iperrealismo con il quale riproduce nei dettagli armi, rifiuti e carcasse della società contemporanea. Il marmo racchiude in sé le forme che si rivelano all'artista attraverso lo sguardo ironico, ma, allo stesso tempo, drammatico che lui ha sul mondo.
Nel testo critico di Carla Bertone si evince che quella di questo giovane e talentuoso artista vuol essere arte di denuncia: “Il ruolo della scultura è quello di documentare gli usi e costumi del proprio tempo e di lasciarne testimonianza ma, anche in questo caso, di documentare la follia umana. Altresì, viceversa, utilizza rifiuti speciali come grandi pneumatici dismessi, per dare vita a creature fantastiche che vivono nel mondo parallelo del soprannaturale: lupi, draghi, grifoni, tartarughe e cavallucci marini. Nere creature attraverso cui espletare la magia e prendere il controllo degli esseri umani e del loro mondo ormai perduto”. L’artista, inoltre, afferma: “Sicuramente la scelta dei soggetti fa sempre molto riflettere.
A primo impatto può risultare ironica, ma forse questa volontà di mostrare un determinato tipo di soggetti è spinta dal voler esorcizzare qualcosa e vedere dei cambiamenti. Intanto sto documentando attraverso un materiale che resterà nel tempo. I soggetti che scelgo sono immagini che mi hanno scioccato o colpito in modo indelebile nel bene e nel male. Dai grandi blocchi rappresento l’uomo attraverso ciò che usa e consuma. Inoltre, dagli scarti dei grandi blocchi di prezioso marmo, creo mazzette, lingotti, insomma oggetti di valore che destabilizzano la percezione”. Tra le opere più suggestive ricordiamo la Fiat 500 “Old Lady” che, durante la manifestazione di Artissima 2021, venne posizionata dentro il Po creando scalpore e interesse e che, in questi stessi giorni, sarà esposta alla Domus Lascaris.