Giò Pomodoro, l'opera e il disegno alla Fondazione Accorsi-Ometto
A 15 anni dalla sua scomparsa, Gio' Pomodoro torna a Torino – città con la quale l'artista ha avuto sempre uno stretto legame – con le sue opere scolpite e disegnate: a partire dal 14 luglio fino al 10 settembre 2017 la Fondazione Accorsi - Ometto dedica, allo scultore di fama internazionale, una importante mostra di sculture e dipinti.
In questa rassegna si é voluto tracciare un percorso espositivo del Maestro marchigiano, affiancando a un nutrito corpo di sculture una altrettanto ricca selezione di opere pittoriche su carta, per sottolineare l’importanza che l’artista dava al progetto della scultura, nella sua fase iniziale di ideazione.
L’opera disegnata (il progetto, appunto), sia concepita a mano libera in totale libertà segnica o rigorosamente progettata a tecnigrafo secondo le leggi della Sezione Aurea, é sempre stata per lo scultore un momento imprescindibile della propria ricerca tanto da divenire, spesso e volentieri, opera a se stante, che vive di vita propria per l’alta qualità pittorica che contraddistingue il lavoro di Gio’ Pomodoro pittore.
Il visitatore è così guidato attraverso un itinerario di 57 capolavori che, dal 1954 al 2001, offre un’esaustiva carrellata di opere tri e bidimensionali che contemplano i cicli più importanti del Maestro (segni, tensioni, contatti, soli e opere architettoniche): a 23 sculture in bronzo, marmo o pietra saranno affiancati 30 disegni (alcuni dei quali inediti), fra i quali spicca il grande acquerello a titolo Nutritore, un grande Sole pittorico di due metri per due.
Completano il percorso espositivo 4 preziose scatole-scultura, anch'esse inedite, in oro e pietre dure, a testimonianza del lavoro di Gio' Pomodoro nel campo delle arti applicate e dell'oreficeria.