Fry Moneti presenta il suo nuovo libro all'Open Factory
Dopo aver attraversato indenne quattro decadi di palchi, dischi, concerti e chilometri, Francesco Fry Moneti, violinista e polistrumentista, membro dei Modena City Ramblers, debutta in libreria con “In un elaborato impeto d’ira” (Officina di Hank), il suo primo romanzo scritto durante il lockdown che esplora il complesso universo dei mestieri della musica, fatto di improbabili manager, turnisti disincantati, artisti alla perenne ricerca di un’altra occasione. E sarà a presentare il suo libro all'Open Factory di Nichelino, sabato 31 luglio alle 21.30.
Sul palco di Open Factory, Francesco Fry Moneti presenta in duo acustico anche il suo album del debutto solista “Cosmic Rambler”, realizzato in totale libertà e concepito nel corso degli ultimi due anni, con un ristrettissimo nucleo di persone fidatissime, senza scadenze e senza pressioni. Nel disco si trovano le radici Irish che hanno reso celebre il suono delle sue band, ma anche tanti altri elementi, dalle influenze africane a quelle balcaniche, mediorientali e poi ancora il rock, l'elettronica, la passione per gli strumenti a corda in ogni loro forma.
"In un elaborato impeto d'ira"
Vinnie Brody, al secolo Vincenzo Brodo, è un musicista che ha assaporato per poco tempo il gusto del successo con un gruppo pop e ora si è reinventato turnista, mercenario delle sette note che affitta agli altri le proprie capacità dietro compenso. Vinnie ha un manager che è quasi una sorta di padre in seconda, Tony, un impresario vecchio stile dai metodi semplici e sbrigativi. E una fidanzata, Vanessa, che lo adora e cerca di smuoverlo dallo stato di apatia in cui è sprofondato. Una vita in stallo, vissuta a basso regime, sotto traccia. È un’Italia più semplice e ingenua che ha vissuto e deglutito l’opulenza degli anni ’80 ed è appena uscita dallo scossone di Tangentopoli. Soprattutto è un’Italia in cui la vita non è scandita da aggiornamenti di profili web, selfie e foto degli aperitivi. È l'estate del ’95 e i goffi cellulari servono a fare telefonate, possibilmente molto brevi, visti i costi esorbitanti del traffico telefonico. E quell’estate del ’95 Vinnie se la ricorderà per sempre.