Flavio De Marco, "Sui generi" alla Galleria Sabauda
Nato dalla collaborazione di tre istituzioni museali italiane, il progetto espositivo a cura di Maria Luisa Pacelli, direttrice delle Gallerie D’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, ha l’obiettivo di creare un ponte tra arte antica e presente, mettendo al contempo in relazione tre importanti collezioni storiche: la Galleria Sabauda dei Musei Reali di Torino, la Galleria Corsini di Roma e le Gallerie Estensi di Modena.
A questo fine, è stato chiesto a Flavio de Marco, pittore italiano di stanza a Berlino, la cui ricerca ha spesso riguardato un confronto serrato con gli antichi maestri, di creare tre dipinti in rapporto ad altrettante opere dei musei menzionati, ponendo al centro del processo creativo non solo il confronto con l’opera scelta e con il suo autore, ma anche una riflessione sui generi pittorici tradizionali.
Alla Galleria Sabauda de Marco si è cimentato con il genere del paesaggio, lavorando in relazione al dipinto di Van Eyck Le stigmate di san Francesco, ma anche alla Veduta di Torino di Bellotto, realizzando quello che l’artista definisce un “paesaggio con veduta”. Alla Galleria Corsini la scelta è caduta sulla natura morta e, in particolare, sullo Spuntino elegante di Christian Berentz, che è stato ricondotto a un tipico dipinto di atelier in cui figurano gli oggetti personali dell’artista. Infine alla Galleria Estense sul Ritratto di Francesco I d’Este di Velázquez, riallacciandosi alla storia dell’opera che è uno studio per un ritratto equestre mai realizzato. In questo caso De Marco ha scelto di portare a termine quanto richiesto allora dalla committenza estense al grande maestro spagnolo.
L'esito del lavoro di de Marco sono tre dipinti che verranno presentati simultaneamente nei tre Musei, in quanto parti dialoganti di un unico discorso: la mostra, in scena dal 5 aprile al 30 luglio, è stata pensata in modo che un ideale visitatore debba recarsi in ognuna delle sedi per completare il percorso.
L’idea di una tale committenza nasce in primo luogo dal desiderio di offrire a un artista le condizioni per sviluppare una riflessione su un possibile rapporto con la tradizione, anche attraverso il dialogo, ricco d'interesse per entrambe le parti, con i musei, come istituzioni e come spazi. Dal canto loro i musei, partecipando a questo progetto mettono in atto un processo di conoscenza del proprio patrimonio certamente vitale, che può offrire nuove prospettive di comprensione e di avvicinamento ai frequentatori delle collezioni.
Il catalogo, edito da Ferrara Arte, verrà realizzato dopo l’apertura della mostra, affinché ne possa documentare i diversi aspetti, anche quelli legati alle scelte di allestimento. La pubblicazione conterrà un testo della curatrice sulla mostra e un testo critico, affidato a un visitatore d’eccezione, lo scrittore Giorgio Falco, incentrato sui valori messi in campo da questo progetto.