Extradition Ensemble in un omaggio a Giuseppe Sinopoli al Teatro Vittoria
“La Musica, come la Bellezza, risplende e passa per diventare la memoria, la nostra più profonda natura. Noi siamo la nostra memoria.”. (Giuseppe Sinopoli).
Ospite e protagonista della serata l’Extradition Ensemble formato da Silvia Cappellini Sinopoli, pianista e moglie di Giuseppe Sinopoli, Bruno Lombardi (flauto), Luca Cipriano (clarinetto) e Andrea Corsi (fagotto). Il concerto vanta la partecipazione del grande soprano statunitense Alessandra Marc e del popolare attore Mario Brusa. Appuntamento a lunedì 19 marzo ore 21 presso il Teatro Vittoria di Torino, in via Gramsci 4.
L’ultimo appuntamento di marzo dell’Accademia Stefano Tempia è dedicato a un grande musicista e intellettuale scomparso a Berlino nel 2001. Ma la sua figura resta scolpita nella storia della musica. Si tratta del grande direttore d’orchestra, compositore e saggista Giuseppe Sinopoli. La sua è stata un’esperienza musicale trascendentale, che andava ben oltre il mero studio della musica, considerata un’occasione di crescita per il proprio Io, un veicolo per risolvere i dubbi esistenziali della vita. Suggestione e malinconia sono i due ingredienti di questo appuntamento.
Il programma della serata spazia dal tardo romanticismo al secolo XX. Ai Lieder di autori prediletti da Giuseppe Sinopoli come Johannes Brahms, Richard Strauss, Gustav Mahler e Eric Wolfgang Korngold, si accosteranno i brani composti dal figlio Marco Sinopoli. Verrà, appunto, eseguito Thauma, letteralmente “meraviglia”, per flauto, clarinetto, fagotto e pianoforte, mentre di Giuseppe Sinopoli ascolteremo la Sonata per pianoforte Klaviersonate composta nel 1974.
Il concerto si chiude con il racconto “La Nave di Ulisse” recitato dall’attore torinese Mario Brusa su musica composta da Marco Sinopoli. È il terzo de “I racconti dell’isola”, raccolta che svela che cosa Sinopoli intendesse quando parlava delle Eolie come le isole della bellezza colta, sulle quali vale la pena sia di vivere sia di ritornarvi per morire. L’autore manifesta ovviamente anche il suo amore per la Sicilia, terra cui è stato legato per tutta la sua vita. La nave di Ulisse, è la storia di un uomo che compie il suo ultimo viaggio, sbarcando sull’isola di Lipari, per congedarsi dalla vita. Luogo in cui l’uomo si spoglia della sua coscienza perdendo ogni identità particolare per divenire “il tutto”, il “nulla più divisibile”.