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Il Museo Egizio sbarca in rete, oltre 11.000 reperti on-line

E' una novità assoluta per l'Italia il software utilizzato per mettere su internet i reperti del Museo Egizio di Torino. Migliaia e migliaia di resti messi online per gli internauti e i ricercatori

Il Museo Egizio di Torino va in rete. Da oggi la collezione di mummie e sarcofagi, del secondo museo egizio più grande al mondo dopo quello del Cairo, si potrà vedere direttamente da casa grazie agli 11 mila reperti catalogati con MuseumPlus, il più sofisticato sistema software museale esistente. Ma presto saranno di più. "Si tratta di un work in progress - ha detto la direttrice Eleni Vassilika, durante la presentazione oggi a Torino - a cui sta lavorando, da tre anni, un'ottima squadra. Volevamo portare il nostro museo nel mondo". "Il Museo Egizio - ha detto il presidente Alain Elkann - pur incrementando ogni anno i visitatori, non potrà mai venir visitato da milioni e milioni di persone, che sono gli utenti della rete. Molti dei visitatori sul web magari poi verranno a Torino per godere da vicino di questi beni".

Il Museo Egizio è un punto d'interesse d'obbligo per chi viene a visitare Torino, non a caso è la prima volta in Italia che un software così complesso viene utilizzato. L'iniziativa sarà di grosso aiuto anche per i ricercatori: ""La ricerca è uno dei nostri settori di riferimento - ha detto Elkann - non a caso da quest'anno siamo diventati un Istituto di Ricerca, al quale, tra l'altro, è possibile fare donazioni. Il mondo dell'antichità egizia è da sempre un campo che attira visitatori, amatori, pittori, registi, artisti vari, ma anche ricercatori da tutto il mondo. Vogliamo condividere con il mondo questi reperti, consapevoli che oggi avere e sviluppare un grande museo, in grado anche di competere con gli altri grandi musei sul web, significa attirare in loco migliaia di persone".

Per l'Egizio di Torino questo è un momento importante. I visitatori sono in continuo aumento: nel 2011 sono stati finora 600.000, ovvero il totale di quelli dell'intero 2010; stanno aumentando gli stranieri che in estate sono stati il 52%; è finita la fase dei lavori preliminari per la riorganizzazione del museo consistente negli scavi e a giorni inizierà la prima fase che finirà nel 2013, mentre la seconda e ultima, si chiuderà nel 2015, per un totale di spesa di 52 milioni di euro. Nonostante i lavori il museo non ha mai chiuso e mai chiuderà; il 15 novembre si riunirà il nuovo comitato scientifico con un nuovo presidente, Antonio Loprieno, rettore dell'Università di Basilea, e un nuovo membro, Rita Freed, direttrice del dipartimento di Egittologia del Fine Arts di Boston. (ANSA)

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