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Cultura San Donato / Corso Regina Margherita

Beni culturali in stato di abbandono: è nato il 'Comitato Piemonte da salvare'

Si occuperà di censire i siti storici in vista di un loro recupero

Per i beni culturali piemontesi che oggi si trovano in stato di abbandono, oggi c'è una chance in più. È nato infatti a Torino il 'Comitato Piemonte da salvare' per iniziativa e volontà del movimento culturale "Croce Reale - Rinnovamento nella Tradizione"

L'obiettivo è quello di provvedere ad un iniziale censimento di tutti i siti piemontesi che abbiano una rilevanza dal punto di vista storico, artistico, architettonico, ambientale, paesaggistico, e che versino in stato di abbandono o incuria, necessitando quindi di interventi di manutenzione, restauro e rifunzionalizzazione.

Le azioni 

Il gruppo di lavoro, che ha sede in corso Regina Margherita ed è diretto da Paola Meliga, opererà grazie alla divulgazione informativa con una ricostruzione, per quanto possibile, delle vicende storiche del sito; si preoccuperà di sensibilizzare i cittadini tramite eventi di presentazione, mostre culturali, video, reportage fotografici, articoli di approfondimento e collaborerà con altre realtà culturali affini nei principi di riferimento e negli obiettivi per unire le forze al fine della messa in sicurezza, della salvaguardia e del recupero del bene considerato.

Inoltre manterrà i contatti diretti con le Istituzioni pubbliche o con gli enti di riferimento (privati e pubblici) per sollecitare e rendere possibile il recupero del bene. Il Comitato Piemonte da salvare si concentrerà in una prima fase su una limitata selezione di beni e siti che necessitano di essere risistemato, per poi dedicarsi ad altri espandendo così la cerchia di interesse. 

I siti d'interesse

Si partirà, nella provincia di Torino, da Candiolo, con il Castello di Parpaglia; Carignano, la Casa forte di La Gorra; La Loggia, con Villa Carpeneto; Ozegna con il suo castello; Chivasso e la tenuta storica della Regia Mandria; Grugliasco e Villa Maggiordomo; Nichelino e il Castelvecchio di Stupinigi; Poirino e il  castello di palazzo Valgorrera e a Torino villa Imperiali Becker già San Germano e il castello del Drosso.

E fuori provincia: il castello di Carpenetta a Casalgrasso, la Rocca dei Caccia a Castellazzo Novarese, il castello monastero a Lenta (Vc), il castello di Vetigné a Santhià (Vc), il castello neogotico di Marene (Cn), il castello di Bonavalle a Murello (Cn). 

"Il nostro comitato - sottolinea la responsabile Paola Meliga - invita i cittadini, le pro loco, le realtà associative e culturali dei vari luoghi a segnalare situazioni di particolare criticità e ad inviare informazioni in merito a beni al momento non compresi nella lista”.

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