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Al Mao si visita la Città Proibita di Pechino, fino al 28 marzo

Al Museo di Arte Orientale è possibile immergersi nel tempo e nello spazio del tesoro architettonico che fu il simbolo del potere imperiale cinese

Ha dell'eccezionale il nuovo progetto del Museo d'Arte Orientale di Torino. Si tratta di un'esperienza immersiva all'interno della Città Proibita di Pechino, un'iniziativa - attiva fino al 28 marzo - nata dalla collaborazione tra la Fondazione Torino Musei, presieduta da Patrizia Asproni, e LD Multimedia, start-up torinese, leader europea nella produzione di scenari di realtà virtuale.

Nello specifico, al primo piano del MAO, il Salone Mazzonis è dotato della speciale Virtual Room dove i visitatori possono immergersi nell'affascinante sede del potere imperiale delle dinastie Qing e Ming, il capolavoro architettonico della Città Proibita, simbolo della Cina. Un vero e proprio viaggio nello spazio e nel tempo che vuole essere la prima tappa di un progetto più ampio.

I musei della Fondazione hanno infatti intenzione di utilizzare in futuro soluzioni avanzate per promuovere l'arte: la tecnologia supporterà i visitatori nell'esplorazione di universi, altrimenti difficilmente raggiungibili. 

Inoltre, grazie al visore in cartone prodotto da LD e distribuito al bookshop del Museo, i visitatori che lo desiderano potranno replicare e rivivere il viaggio a casa propria, con il proprio smartphone, scaricando gratuitamente le applicazioni dedicate.

E dopo la Città Proibita al Mao, toccherà al Borgo Medievale del Valentino, con la ricostruzione storica dei vecchi mestieri del tempo. Un evento eccezionale per il quale verrà utilizzata la soggettiva stereoscopica 360° in movimento, un sistema unico al mondo ideato da LD Multimedia. 

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