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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

"Alla ricerca della vita", debutta il podcast del Museo Egizio: sei puntate sulle principali piattaforme

Mummie e resti umani al centro di cure di archeologi, antropologhe e restauratori pronti a ricostruire le loro storie

Debutta, il 24 novembre sulle principali piattaforme, il podcast del Museo Egizio "Alla ricerca della vita". Un viaggio - a cadenza settimanale fino alla fine di dicembre - tra musei e laboratori in 6 episodi, con protagonisti altrettante voci e racconti di archeologi, antropologhe, conservatori e genetiste. Prodotto da Piano P, piattaforma italiana di podcast giornalistici da 4 milioni di visitatori, il progetto parte proprio da Torino, dal Museo Egizio, dove il curatore ed egittologo Paolo Del Vesco racconta di una mummia di un’adolescente di 4mila fa, qui conservata ed esposta, per poi allargare lo sguardo agli studi, alla ratio e alle implicazioni etiche alla base delle scelte espositive del Museo, improntate alla preservazione e al rispetto di mummie e resti umani.

Un tema di grande complessità su cui la comunità scientifica internazionale si è più volte interrogata, anche a partire dalla scelta del Manchester Museum nel 2008, di coprire alcune mummie in esposizione, scelta che generò aspre critiche da parte del pubblico. I visitatori chiesero a gran voce di svelare nuovamente le mummie, non per curiosità morbosa, ma perché rivendicavano il diritto alla conoscenza. Un fatto che a cascata aprì una riflessione all’interno della comunità degli egittologi e "diede il la" a sondaggi nei musei europei.

Il percorso permanente all'Egizio

Una riflessione che ha coinvolto anche i curatori del Museo Egizio, portando poi all’inaugurazione di un nuovo percorso espositivo, nell’estate del 2021, dopo la pandemia, intitolato proprio “Alla ricerca della Vita”. Si tratta di un percorso permanente che mette sotto i riflettori 6 mummie di uomini e donne dell’antico Egitto, nelle diverse tappe dell’esistenza e in epoche differenti, dalla fase in cui la vita è appena sbocciata fino alla morte, da un feto a una persona anziana, con l’obiettivo dichiarato di spostare l’attenzione del visitatore sulla vita e sulla quotidianità nell’antichità, per accendere un faro su aspetti storiografici meno noti e sulle implicazioni etiche dell’esposizione delle mummie.

Come a dire, che nel Museo Egizio più antico al mondo, che nel 2024 celebrerà il suo bicentenario, le collezioni non sono un’entità statica. E anzi manufatti e mummie spesso sono al centro di ricerche, indagini a cavallo tra scienza e archeologia, sul filo della memoria, dell’etica e quindi della cura. 

Pompei, Bolzano e Milano

Dal Museo Egizio il focus si sposta su Pompei, dove Valeria Amoretti, responsabile del Laboratorio di Scienze applicate del Parco Archeologico di Pompei ricostruisce le varie fasi del recupero di resti umani nello scavo archeologico: dal rinvenimento, alla documentazione, all'immagazzinamento. Il lavoro su questo tipo di reperti comporta l’intervento di più esperti.

Non appena un archeologo trova dei resti interviene l’antropologo fisico, per evitare che nessun elemento o dato vada perso nelle operazioni di recupero. L’analisi dei resti umani antichi, visti come dei veri e propri archivi biologici dell’umanità è al centro della puntata dedicata ad Alice Paladin, responsabile del Laboratorio di antropologia dell'Istituto per lo studio delle mummie dell’Eurac Research di Bolzano. 

La ricostruzione dell’identità e della memoria è invece il tema toccato da Cristina Cattaneo, responsabile scientifica del Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense) di Milano. E infine il significato e il trattamento in altre culture dei resti umani sono al centro della puntata in cui l’ascoltatore incontra Erika Grasso, antropologa culturale e africanista presso il Maet (il Museo di Antropologia ed Etnografia del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Torino). 

Per l’ultima puntata del podcast si torna al Museo Egizio, dove la curatrice Martina Terzoli ci accompagna alla scoperta degli amuleti, specchio dell’identità degli antichi egizi, delle loro paure e delle loro credenze, piccoli oggetti che accompagnavano le persone in vita, ma anche alla morte. A condurci in questo viaggio “Alla ricerca della vita”, è la giornalista scientifica Giulia Alice Fornaro, che collabora con "Le Scienze", "Mind" e "la Repubblica", ed è redattrice del portale frida.unito.it dell’Università di Torino con cui ha contribuito alla produzione di diversi podcast, tra cui “Da clima a fondo”, che ha ricevuto la Menzione speciale "Rossella Panarese" del Climate Change Communication Award 2021 assegnata in collaborazione con Radio3 Scienza. 

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