"Un virtuoso dimenticato" a Romano Canavese
Nell’ambito delle tappe canavesane della stagione musicale “Antiqua”, giunta alla ventesima edizione e realizzata dall’Accademia del Ricercare, il 10 luglio, alle ore 21, a Romano Canavese, presso la Chiesa di Santa Marta, ai piedi del Parco della Torre, verrà proposto il concerto di Ensemble Les Nations in “Un virtuoso dimenticato”.
Tutti i concerti sono a ingresso libero fino all’esaurimento dei posti disponibili e avranno inizio, alle ore 21, fatta eccezione per quelli di Trausella, che inizieranno alle ore 18, e per il concerto conclusivo del 2 agosto, in programma alle ore 17.
Ed ecco qualche informazione sull’evento. «Degli strumenti a fiato il più eccellente è il Cornetto per imitar la voce humana più degli altri stromenti. Questo stromento si adopera piano et forte, et ogni sorta di Tuono, si come fa la voce». Questa frase tratta dal trattato sulle diminuzioni di Girolamo Della Casa dimostra l’altissima considerazione in cui era tenuto il cornetto nell’ultima gloriosa stagione del Rinascimento e nei primi decenni del Barocco, prima di venire soppiantato da altri strumenti più moderni. Grazie alla brillantezza del suo timbro e alle sue risorse virtuosistiche, il cornetto seppe distinguersi sia nel repertorio sacro – quasi sempre in associazione con i tromboni – sia in ambito profano, grazie alla sua straordinaria capacità di creare atmosfere sensuali e intrise di una sfrenata lascivia. Un simile campione di versatilità riuscì ad accendere la fantasia di un gran numero di compositori, dando vita a una produzione tanto vasta quanto suggestiva, che tratteggia un affascinante ritratto di una fase estremamente creativa della storia della musica, spesso ricca di spunti stravaganti che continuano a conquistare invincibilmente una larga parte del pubblico odierno.
Questo concerto conduce alla scoperta di quella vastissima galassia che è il repertorio per cornetto fiorito tra il XVI e il XVII secolo, che comprende stelle tanto affascinanti quanto virtualmente sconosciute, illuminate dagli astri di Giovanni Pierluigi da Palestrina, Girolamo Frescobaldi e Claudio Monteverdi. Il programma si apre in maniera estremamente suggestiva con il Tulerunt Dominum di Benedetto Re, un autore attivo presso la Cattedrale di Pavia nei primi anni del XVII secolo, di cui ci sono pervenute pochissime notizie di carattere biografico.