Debutto al Flowers per gli Africa Unite
Nel 1981, immediatamente dopo la prematura scomparsa di Bob Marley, Bunna e Madaski formano gli Africa Unite, cominciando il percorso che oggi li ha portati a diventare il gruppo più longevo e rappresentativo del reggae made in Italy.
Il debutto discografico avviene nel 1987 con “Mjekrari” a cui fa seguito l’Ep “Llaka” grazie ai quali gli A.U. collettano un buon numero di live in giro per l’Italia. Nel 1991 pubblicano “People Pie” che contribuisce ulteriormente ad aumentare la loro popolarità. Nello stesso anno vengono chiamati ad aprire il concerto di Gregory Isaac a Negril, in Giamaica.
Gli anni ’90 sono gli anni del fermento culturale e musicale, dell’esplosione creativa nata e cresciuta nelle occupazioni e nei movimenti di controcultura, in questo contesto prende forma il disco, che nel 1993 esce per la Vox Pop, “Babilonia e poesia”, un album cantato quasi interamente in italiano che si confermerà un disco cruciale per il futuro del gruppo.
Nell’immediato si vedono moltiplicare i concerti in Italia ed inoltre la distribuzione in Olanda, Belgio e Francia, fa sì che gli Africa vengano invitati ad una serie di festival in giro per l’Europa. In seguito saranno chiamati al Festival di Babilonia in Iraq e a partecipare a due concerti in Palestina. Il 1997 è l’anno de “Il gioco” attraverso il quale la band esplora e mescola tutte le più moderne tendenze musicali mitteleuropee distaccandosi dallo stereotipo reggae per avvicinarsi al drum’n’bass, al funk, passando per l’ r’n’b. Undici tracce che, nell’edizione dub, uscita solo in vinile, si pregiano dell’intervento di Mad Professor, in qualità di Dub Master.
Il ritorno alla tradizione è segnato da “Vibra”, pubblicato da Universal nel 2000. Il tour, questa volta, durerà quasi due anni. Nel 2001, in occasione del ventennale della morte di Marley, la band pubblica l’album tributo “20”, nel quale propone una selezione di brani di Robert Nesta Marley rivisitati in perfetto stile Africa. A vent’anni esatti dal tour del 1993, “Babilonia e poesia”, la band ricostituisce la formazione originale, tecnici compresi, e torna a calcare i palchi della Penisola riproponendo lo stesso repertorio e sound. Ad aprile è uscito “Il punto di partenza”: nuovo album di Africa Unite.
La musica quale strumento di comunicazione per raccontare la storia che gli Africa hanno vissuto sulla propria pelle dalle origini ad oggi, attraverso la propria lente. Una profonda analisi del tempo che stiamo vivendo, scalfito dalle contraddizioni e attraversato dai cambiamenti, con il conseguente bisogno di affermare il proprio punto di vista lucido e coerente. Il “punto di partenza” chiude un ciclo di una storia straordinaria, per questo è offerto in free download sul sito della band, libero e accessibile a tutti.