"Inside out", al cinema Torino premia i sogni di Walt Disney
Il film di animazione sbanca i CinemaDays e in città resta il più visto. Anche nel giorno del compleanno della Disney, ricordando quando l'inventore di Topolino fu "torinese" per un giorno
Saranno anche riservati, discreti e "bogianen" (forse). Ma quando si appassionano davvero, i torinesi sanno entusiasmarsi come pochi. Nel lavoro, nello sport e nell'arte. Nella settima, ad esempio, complici anche numeri "dopati" dei CinemaDays, conclusi ieri, dal 9 al 15 ottobre le sale della città sono state letteralmente invase. Come lo scorso mese, ancora una volta nella classifica dei più visti regna l'animazione. E "Inside out" è il leader incontrastato: il cartoon di Disney Pixar, frutto del lavoro della squadra di animatori di Pete Docter ("Toy Story", "Monsters & co", "Wall-e" e "Up" ), è riuscito a unire consensi e critica. I suoi strabilianti incassi al botteghino ne sono la prova, con oltre 700 milioni di dollari in tutto il mondo, sinora. In città, il film è stato apprezzato nell'ultima settimana da ben 19.206 torinesi, stando ai dati ufficiali di Agis Piemonte e Valle d'Aosta (alle sue spalle il cartone "Hotel Transilvania" con oltre 14mila presenze e "Sopravvissuto", che supera le 13mila).
Pensando al solo weekend, in totale sono stati 32.559 i posti a sedere occupati nelle sale della città, equamente distribuiti tra sabato (17.377) e domenica (15.182). In testa c'è sempre stata Walt Disney, che gongola e festeggia. Anche perché oggi, 16 ottobre, è il suo compleanno: fondata nel 1923 da Walter Disney e da suo fratello, Roy Oliver Disney, è oggi la più grande azienda del mondo nel campo dei media e dello spettacolo, leader assoluta dei cartoon. Da "Biancaneve e i sette nani" del '37 alla storia colorata e avvincente di "Inside out", che prende vita nella mente della piccola Riley, affollata dal giudizio dei suoi sentimenti: gioia, tristezza, disgusto, rabbia e paura.
In mezzo ci sono i più grandi classici dell'animazione e i tanti protagonisti come Dumbo, Bambi, Cenerentola, Alice nel suo "wonderland", Lilli (e il vagabondo) e Robin Hood, per citarne solo alcuni. Capolavori che nel tempo hanno permesso alla Disney di diventare quello che è oggi, un'azienda capace di fatturare ogni anno oltre 40 miliardi di euro. Un vero e proprio impero nato da un "topo", come affermava lo stesso Walter Disney scherzando sull'origine di tutte le sue fortune.
Geniale animatore, fumettista, imprenditore e cineasta americano, Disney ha dato il maggior contributo della storia alla settima arte. Nato a Chicago il 5 dicembre del 1901, dopo aver vinto 26 Oscar si è spento all'età di 65 anni nel '66, lasciando in eredità al mondo la magia Disney e un luogo dove i sogni di un bimbo si possono realizzare, Disneyland, il primo e più famoso dei parchi divertimento del pianeta. Sulla pellicola, invece, Disney è sempre stato un instancabile precursore, di linguaggi e tecnologie. C'è anche la firma sul Circarama, il cinematografo su schermo circolare a 360 gradi che proprio a Torino ha trovato casa in occasione del centenario dell'Unità D'Italia nel 1961.
Un sistema di produzione filmica capace di immerge totalmente lo spettatore in una visione "futuristica", che lo stesso Walt ha avuto modo di testare e presentare sotto la Mole. Il 15 settembre del 1961 il papà di Topolino è stato in visita alla città, accolto alla Fiat dagli operai e dal professor Valletta, dall'allora sindaco Peyron e da un caloroso bagno di folla a Italia 61. Grandi e piccoli, tutti bramosi di un autografo e di una stretta di mano all'inventore di un'incredibile macchina da soldi, capace di produrre sogni. "Se puoi sognarlo, puoi farlo" diceva Walt Disney. Perché i sogni, in fondo, hanno a che fare con il lavoro. E i laboriosi torinesi di lavoro se ne intendono, così come di sogni.