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Permesso revocato, ma il bus che fa discutere arriverà in città: la vicenda

Contro l'ideologia gender nelle scuole

Probabilmente non ci sarà l'annuciata tappa, prevista per sabato 24 febbraio alle 11 al Rondò Rivella, a Torino del Bus della Libertà. L'autobus - pullman turistico completamente ricoperto con la scritta "Non confondete l'identità sessuale dei bambini" - sarebbe dovuto arrivare sotto la Mole con l'obiettivo di contrastare la diffusione del gender nelle scuole, ma invece è arrivata la revoca del permesso. Un appuntamento proprio nella città in cui l'amministrazione - che negli anni ha consolidato il suo ruolo Lgbt friendly - si è fatta promotrice di iniziative quali il semaforo con l'immagine illuminata di coppie omosessuali.

Ore 16.53 l'annuncio della revoca del permesso

Revocato dalla Città di Torino il permesso di occupazione di suolo pubblico che era stato concesso per l’iniziativa “Bus della Libertà, le Manif pour tous Italia”. Una decisione assunta poiché - come spiegato dall'assessore comunale ai Diritti e alle Famiglie - gli organizzatori dell’evento hanno inviato agli uffici una richiesta con informazioni errate: una domanda a nome di CitizenGo per una manifestazione dedicata alla "sensibilizzazione sulla salute psicofisica dei bambini", mentre l’obiettivo da loro dichiarato, anche attraverso organi di stampa, sarebbe quello di denunciare la nuova ondata di una fantomatica "colonizzazione ideologica", al pari del nazismo e del comunismo. La revoca del permesso, che peraltro non è nemmeno stato ritirato nei tempi prescritti dalla normativa, risponde a quanto richiesto dalla mozione del Consiglio comunale, che impegna la Giunta a non concedere spazi a organizzazioni omofobiche e transfobiche.

L'annuncio degli organizzatori prima della revoca

Nel dettaglio, si tratta del secondo tour nazionale organizzato da CitizenGo e Generazione Famiglia, attive da anni per promuovere e difendere le libertà educative dei genitori. Durante le tappe saranno regalati migliaia di vademecum per aiutare le famiglie a riconoscere i progetti gender nelle scuole e a tornare protagonisti dell'educazione dei loro figli. "Non possiamo tollerare - scrivono i promotori - che insegnino ai nostri figli e nipoti che si può scegliere sin dalla più tenera età se essere maschi, femmine o altri 'generi' neutrali. La presenza del Bus della Libertà a Torino intende denunciare la fortissima influenza della Lobby Lgbt sulle politiche comunali, incarnata dalla stessa presenza in Giunta dell'ex responsabile di Arcigay locale, nominato ideologicamente Assessore "alle famiglie". Il Comune di Torino si è fatto promotore di altre iniziative ideologiche come la diffusione in città di "semafori Lgbt" con l'immagine illuminata di coppie gay".

Dopo la revoca i promotori hanno annunciato disobbedienza civile (ore 17.34)

“Domani il Bus della Libertà fermerà alle 11 in Rondò Rivella, come da prima autorizzazione del Comune di Torino. Non intendiamo cedere nulla difronte alle pretese liberticide dell'Assessore Giusta e della Lobby che rappresenta: se saremo multati, sarà il prezzo che i liberi cittadini devono pagare per la libertà di espressione dove comanda il pensiero unico".

Il commento del Torino Pride sul Bus della Libertà:

“Apprendiamo da un curioso comunicato stampa della ‘fortissima influenza della lobby LGBT sulle politiche pubbliche’. Notiamo con piacere l’evoluzione culturale dei sedicenti organizzatori del Bus della Libertà a Torino che sono passati da una storica, quanto ridicola, definizione di lobby gay a una non meno risibile ma più aggiornata definizione di lobby LGBT. Riteniamo che in questa iniziativa poco vi sia di interessante a parte l’evidente aspetto grottesco. Le iniziative pubbliche di sostegno ai diritti delle persone LGBTQI intraprese da associazioni e/o dalle varie amministrazioni pubbliche sono solo un segno di civiltà e inclusione. Riteniamo che non ci sia nulla da aggiungere se non l’augurio che questa e altre iniziative analoghe si disperdano nell’oblio".

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