"Apollo signore dei dardi": il Teatro Baretti apre al pubblico
A distanza di 3 mesi e 10 giorni esatti recepiremo il nuovo DCPM e si tornerà in scena forti del successo di streaming (infatti sarà in streaming sulla pagina fb), ma anche e finalmente con la sala aperta al pubblico che il Baretti può contenere adesso, circa 20 persone.
Olivia Manescalchi, attrice torinese salutò il pubblico con Madres il 4 marzo e di nuovo Olivia Manescalchi darà il benvenuto al pubblico con uno spettacolo diretto da Davide Livermore. Insieme alla Manescalchi sul palco Fabio Biondi incanterà il pubblico ritrovato con il suo violino e racconteranno di come i dardi degli dei possano trasformarsi in pestilenze… ad esempio!
Lunedì 15 giugno alle ore 00.01 va in scena " Apollo signore dei dardi". In scena Olivia Manescalchi, unica voce, potente e ricca di toni e sfumature in grado di interpretare più personaggi, uomini, donne ma anche eroi del panorama epico. Nota al grande pubblico per essere la voce di Olivia Pope nel pluripremiato Scandal, è attrice e doppiatrice di successo, parte della Compagnia del Teatro Baretti dalle sue origini.
Noi attori – dice -, dovremmo ricordare più spesso che siamo un tramite. E mai come in questo caso si fa portavoce di una visione che arriva direttamente dal suo regista, Davide Livermore con cui lavora da anni, che le affida il fatto di essere in scena da sola, proprio perché ha voluto sottolineare la sua capacità di assorbire tanti personaggi e restituirli con un’unica voce. Quali parole possono descrivere il vuoto che lascia una guerra? A questa domanda si tenta di risponde attraverso il poema omerico e la musica di Vivaldi, Bach, Scarlatti grazie alla magia del violino suonato da un interprete dalla statura internazionale quale il maestro Fabio Biondi che da oltre 30 anni con la sua Europa Galante e dai palchi dei più importanti teatri diffonde la meraviglia del violino.
La drammaturgia di Rosa Mogliasso parte dalla versione dell'Iliade del Monti, estrapolando momenti cruenti e poetici, il corpo a corpo, la guerra fatta di coraggio, fierezza, gloria della memoria in contrasto con la guerra dei padroni, dei burocrati, degli ingegneri senza nome e senza corpo, dell'anonimato di chi attualmente si limita a schiacciare un bottone seduto a una scrivania. Gli Dei ne escono come creature annoiate dall'eternità e spietate. Gli uomini fanno quello che possono. Gli eroi muoiono.