Forte Bramafam: dal 1 agosto riapre il Museo di storia militare a Bardonecchia
A partire dal 1° agosto inizia la stagione di visite 2020 per il Museo Forte Bramafam a Bardonecchia, nell’anno che segna il 25° anniversario della consegna di quello che un tempo era un rudere abbandonato e saccheggiato all’A.S.S.A.M. (Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare) che ne ha curato la rinascita.
Da allora il tricolore sventola tutto l’anno sul pennone del Forte Bramafam che domina la conca della Alta Val di Susa, ed è il simbolo della nuova vita della fortezza iniziata il 18 maggio 1995, quando l’A.S.S.A.M. (Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare), prendeva formale consegna dal Demanio, sulla piazza d’armi, di ciò che restava del Forte, vilipeso da decenni di abbandono e saccheggio. Una ricorrenza che si sarebbe voluta celebrare in modo adeguato, ma che la pandemia ha impedito, ritardando invece la tradizionale apertura estiva prevista a giugno.
Le novità del 2020
Nel Magazzino d’artiglieria sono stati introdotti nuovi materiali in particolare oggetti normalmente dimenticati dai musei, vuoi anche per le loro dimensioni, quali un carro munizioni, un carro a pianale basso e una carretta di battaglione. Una serie di nuove vetrine ospitano l’evoluzione del munizionamento d’artiglieria dal Settecento a fine Ottocento. In un’altra vetrina sono stati raccolti i manuali, come delle ottiche di puntamento di cui erano dotate le artiglierie esposte nelle sale.
“Venticinque anni a Forte Bramafam”
Nella prima campata del Magazzino artiglieria è stata allestita una mostra che narra attraverso 200 fotografie quello che abbiamo realizzato in questi 25 anni. Certe immagini sono crude e attestano le condizioni di assoluto sfascio in cui versava il Bramafam e della folle epopea che ci ha portato al suo recupero.
Le mostre
"Tracce - Di uomini e di storie"
La mostra fotografica esposta nella Galleria di Gola, è un progetto del fotografo valsusino Claudio Allais, dal quale è tratto anche un libro, e nasce come memoria non solo dei fatti d’arme che nel giugno 1940, con l’entrata in guerra dell’Italia funestarono la Valle di Susa, ma anche dei tempi precedenti che la videro come terra di confine teatro di opere militari a difesa dei territori.
Presenta una raccolta di immagini scattate anche dal drone sulle montagne della Valle di Susa e concretizzata in due anni di riprese fotografiche, commentate dallo scrittore/poeta Giorgio Cattaneo e dal responsabile del Museo, Pier Giorgio Corino.
"L'artiglieria italiana dopo la Prima Guerra Mondiale"
Ospitata nei locali attinenti alla Torretta A della Galleria di Gola la mostra “L’Artiglieria italiana dopo la prima guerra mondiale” è stata curata dall’ Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia - Presidenza Nazionale (Anarti) Sezione di Torino, in collaborazione con il Museo Storico nazionale dell'artiglieria e lo Stato Maggiore dell'Esercito, con il patrocinio del Ministero della Difesa.
La mostra narra di un periodo poco conosciuto ma che fu decisivo per la futura storia dell’Arma di Artiglieria; un periodo di profonda revisione tecnica e organizzativa.
La mostra è stata presentata nello scorso febbraio nel Mastio della Cittadella di Torino.
Ingresso con prenotazione obbligatoria.