"Ab urbe coacta" di Mauro Ruvolo al Tff
"Ab Urbe Coacta" di Mauro Ruvolo, prodotto da Altre Storie e Screen Lab, è in concorso alla 34.ma edizione del Torino Film Festival nella sezione TFFdoc/Italiana.doc. La storia è quella di Mauro Bonanni, detto "Barella", ossidato e cinico sfasciacarrozze romano, protagonista, insieme ad altri pittoreschi personaggi, di un racconto che scavalca i limiti e confini di una periferia romana degradata, seppure piena di umanità. Uno spaccato della borgata romana di oggi, con tutte le sue contraddizioni, raccontato da chi ci è sempre vissuto. Un incontro-scontro tra culture ed etnie diverse che genera disprezzo ma anche fascinazione.
Ab Urbe Coacta sarà presentato al pubblico e alla stampa sabato 19 novembre al cinema Lux di Torino alle ore 17. Uno spaccato della borgata romana di oggi, con tutte le sue contraddizioni, raccontato da chi ci è sempre vissuto. Un incontro-scontro tra culture ed etnie diverse che genera disprezzo ma anche fascinazione. La storia è quella di Mauro Bonanni, detto Barella, ossidato e cinico sfasciacarrozze romano, cresciuto tra il quartiere Certosa e Torpignattara, dove da anni gestisce un'autodemolizione, crocevia di personaggi tipici della periferia romana.
Barella è un uomo di strada, viene dalla povertà delle baracche e, come molti, vive con disagio la presenza degli immigrati, che hanno "invaso" il quartiere dove è nato e ha vissuto gli anni difficili ma spensierati della giovinezza. Un razzismo contradditorio il suo, che alterna atteggiamenti aggressivi a momenti di umanità e attrazione per quelle terre e culture lontane, in cui vede l'unica via d'uscita da una vita sempre più squallida e desolata. Il racconto, infatti, supera i confini della periferia romana spostandosi in Africa, dove al grigiore urbano si sostituiscono colori e nuove possibilità: l'incontro con quel luogo, con quel popolo "diverso" ma così simile a lui, lo aiuta a ritrovare la propria umanità e l'amore per la vita.
Ab Urbe Coacta rappresenta l'esordio alla regia di Mauro Ruvolo. artista poliedrico che da anni lavora nella produzione audiovisiva: musicista, film maker, montatore, trailerista, amministratore di Screen Lab, società di produzione in ambito cinematografico. Prodotto nel 2016 da Altre Storie e Screen Lab per l'esecutiva firmata da Mirco Da Lio, il documentario è girato in Italia e in Africa.