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Screening osteoporosi a Torino: 8 marzo 2012 alla Clinica Santa Caterina

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

Giovedì 8 marzo, lo staff del Clinica Santa Caterina da Siena di Torino regala alle donne uno screening primario con i medici specialisti del Servizio di Radiologia che si dedicano allo studio dell'osteoporosi.

L'osteoporosi è una malattia che determina una progressiva diminuzione della massa ossea ed un deterioramento della microarchitettura, alterazioni queste che genera una maggiore fragilità scheletrica con conseguente aumento del rischio di fratture.

La patologia interessa oggi quattro milioni e mezzo di italiani e colpisce con maggiore frequenza le donne. Sono infatti circa 3 milioni e mezzo i casi al femminile protocollati, in particolare, nel periodo successivo alla menopausa, che aumenta il rischio sino a 4 volte. Si registra che circa una donna su due di età superiore ai 55 anni, presenterà una frattura da fragilità negli anni successivi.

Dall'analisi dei dati della situazione europea effettuata dall'Istituto Superiore della Sanità emerge che il numero di fratture femorali da osteoporosi previste sarà in costante aumento. Si calcola che nella sola popolazione femminile nel 2050 si raggiungerà quota 800.000 fratture (nel 2000 erano 300.000). Per questo motivo l'Unione Europea ha sottolineato come la lotta all'osteoporosi debba essere considerata uno dei maggiori obiettivi per la salute.

"In Italia oltre 80 mila fratture all'anno sono determinate dall'osteoporosi, patologia i cui effetti sul peggioramento dell'invecchiamento spesso vengono sottovalutati", ha dichiarato il Dottor Carlo di Giambattista, Amministratore Delegato della Clinica Santa Caterina da Siena. "La prevenzione è l'elemento fondamentale poiché, fino a che non compare la frattura da fragilità, non si manifestano sintomi. Sono convinto che uno dei compiti principali dei medici specialisti impegnati nella diagnosi e nella cura di questa patologia, sia quello di intraprendere concrete azioni di sensibilizzazione affinché gli affetti possano correggere i fattori di rischio modificabili e i sani possano condurre uno stile di vita sano e mantenere in buono stato il proprio apparato scheletrico".

L'esame proposto non è invasivo ed è di rapida esecuzione (dura circa 10 minuti). Si tratta infatti di una ultrasonometria ossea quantitativa che si effettua a livello del calcagno ed è un esame complementare che aiuta a valutare il rischio di fratture.

La decisione del Gruppo di lanciare questa iniziativa rientra nelle spirito etico di GVM Care & Research che si pone al fianco della persona e ritiene fondamentale fornire il proprio contributo anche sul fronte della prevenzione.

Per informazioni: 011 8199211 - www.gvmnet.it

 

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