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Imprese, Torino guarda all'intelligenza artificiale: "Con ChatGTP diventano realtà 70anni di ricerca"

Presentata da Unione Industriale l’indagine congiunturale relativa al secondo trimestre dell’anno

Le imprese piemontesi hanno fiducia nel futuro. È quanto emerge dai dati dell’indagine congiunturale relativa al secondo trimestre dell’anno che sono stati presentati dall'Unione Industriale di Torino e che fotografano le aspettative del mondo produttivo torinese. 

Se a fine 2022 la paura era costituita dai rincari delle materie prime e energetiche, oggi si può guardare al proseguio dell'anno con maggior fiducia. Il 25,4% delle aziende prevede un aumento dei livelli di attività, mentre il 21,1 un aumento dell’occupazione. Cala la cassa integrazione che interessa il 6,1% delle imprese. 

Il futuro però è nel mondo tecnologico e anche a Torino lo sguardo è rivolto verso l'intelligenza artificiale e prodotti come ChatGTP. Le aziende torinesi si stanno già muovendo in questo senso, soprattutto nell'ambito della produzione di tecnologia avanzata con l'obiettivo di aumentare il numero dei brevetti e il capitale intellettuale. 

"Siamo in un momento in cui vediamo 70anni di ricerca diventare realtà", ha commentato Vittorio Di Tomaso parlando di ChatGTP, "Uno tsunami di cambiamento che in parte colpirà le aziende ICT e in parte le rafforzerà. Il territorio ha qualcosa da dire, qui ci sarebbe dovuto essere un centro nazionale; qui ci sono le aziende che utilizzano quelle tecnologie per cambiare il loro modo di lavorare". 

E per quanto riguarda il fronte privacy e le contestazioni del garante? "Per l'impatto sulla conversazione e sulla fiducia si poteva evitare. Credo però che la decisione del garante sia utile per rafforzare la discussione sulle regole. Un'innovazione trasformativa di questo tipo non può essere controllata prima e non può essere controllata dopo, va controllata durante. È il momento di esprimere le regole che servono per consentire questo tipo di innovazioni, se aspettiamo che i prodotti siano fatti è troppo tardi, e se lo facciamo prima non sappiamo cosa stiamo normando. La situazione è difficile per il regolatore ma è certamente la strada che si deve percorrere". 

"È indubbio che in questo scorcio del 2023 il contesto complessivo in cui operano le nostre imprese sia preoccupante. Per quest’anno le previsioni di crescita più recenti non vanno al di là dello 0,4-0,5%, ben al di sotto del consuntivo 2022", spiega Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali Torino, "Nonostante ciò, le attese delle nostre imprese, piemontesi e torinesi, per i prossimi mesi sono espansive, con indicatori previsivi in rafforzamento rispetto a dicembre e indici consuntivi posizionati su valori decisamente incoraggianti. Questo è spiegato da fattori diversi: tra questi il calo dei prezzi di energia e materie prime, l’effetto di trascinamento di un 2022 superiore alle attese, l’allentarsi delle tensioni sulle supply chain".

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