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Economia

Uncem: "nuova speculazione" sull'energia idroelettrica

L'Unione Nazionale Comuni e Comunità Enti Montani lancia l'allarme sullo sfruttamento dell'acqua di montagna per produrre elettricità, e chiede di poter partecipare alle gare per la riassegnazione

 

Per l'Uncem (Unione nazionale Comuni e Comunità Enti Montani) c'è il rischio di una "nuova speculazione" sullo sfruttamento dell'acqua di montagna ai fini idroelettrici. "I big player nazionali del settore - afferma il presidente Lido Riba - hanno avviato uno nuovo screening delle vallate per individuare i tratti in cui installare nuovi impianti. E ancora una volta gli enti locali e le comunità restano escluse da questo processo e vengono coinvolte solo per gli aspetti burocratico-amministrativo".
 
L'Uncem rinnova la richiesta di "poter partecipare, con i nostri enti, alle gare per la riassegnazione delle concessioni idroelettriche in scadenza. E di avere il 15% del gettito sugli impianti insediati e su quelli nuovi: si tratta - osserva Riba - di 150 milioni di euro per lo sviluppo economico della montagna. Siamo pronti ai dialogo per reimpostare quell'assurdo flusso di risorse che oggi dalla montagna vanno solo verso il basso. Vi sono ancora 300 magawatt di potenza insediabile, in Piemonte, tutti con impianti di piccola taglia, sostenibili e perfettamente inseribili nel territorio montano".
 
(ANSA)
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