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Economia

Boom dei trenini elettrici: dal Frecciarossa a Italo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

Cresce a dismisura l'interesse attorno ai trenini elettrici. Quel giocattolo che un tempo ha affascinato almeno tre o quattro generazioni tra gli anni '60 e ' 80 è oggi tornato prepotentemente di moda, segno evidente che genitori e nonni hanno deciso di offrire ai loro ragazzi un'alternativa al videogioco, al gioco elettronico. Un trenino elettrico che fa sognare mille meravigliosi viaggi, che da il senso del tempo, della quotidianità.

Una locomotiva, dei vagoni, dei binari conditi magari da una stazione, da un tunnel, da un percorso. Chi non ricorda i Lima e i Rivarossi di un tempo, quegli autentici miracoli dell'imprenditoria italiana che ci affascinavano e coloravano di fantasia la nostra infanzia, la nostra adolescenza? Ebbene da tre anni il numero delle vendite dei set giocattolo dei trenini elettrici sono quadruplicate, da 15 mila set a 60 mila e la crescita continua.

I Frecciarossa e più recentemente Italo,la fantastica riproduzione del trenino più veloce del mondo che tra qualche settimana "correrà" sui nostri binari dell'alta velocità grazie a Ntv la nuova società di Montezemolo e Della Valle, sulle tratte Torino-Milano-Roma-Napoli e Venezia-Roma, hanno portato ad un nuovo, grande interesse attorno a questo giocattolo che, per i collezionisti, è qualcosa di più. Un Lima del '60 vale oggi tremila euro, un Rivarossi di soli 10 anni orsono ha quadruplicato il prezzo originale. Merito di Hornby Italia, l'azienda bresciana che ha rilanciato i due marchi storici, oltre ad aver lanciato una serie di radiocontrollati, e non averne mai sottovalutato l'importanza sociale e storica.

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