Stellantis, stop alla produzione di mascherine chirurgiche: 492 lavoratori in cassa integrazione
La reazione dei sindacati
Cassa integrazione per 492 lavoratori del Gruppo Stellantis, si tratta di operai e impiegati che erano stati destinati alla produzione di mascherine chirurgiche. Attività che verrà interrotta con conseguente cassa integrazione a zero ore per i lavoratori.
La richiesta di cassa integrazione da parte del gruppo è stata inviata nella giornata di ieri, mercoledì 15 dicembre. Alla base della decisione la necessità da parte del gruppo di destinare gli spazi attualmente impiegati per la produzione di mascherine ad altre mansioni.
"Questo è un ulteriore problema anche perché molti dei lavoratori impiegati nel reparto mascherine hanno delle inidoneità e bisognerà assolutamente trovargli una collocazione confacente alle loro condizioni", spiega Edi Lazzi della Fiom, "Insisto sul concetto che per risolvere il problema occupazionale nell'area torinese è necessario avere nuove produzioni di auto. Questa richiesta di cassa è un ulteriore segnale inequivocabile che senza volumi produttivi il futuro continuerà ad essere colmo di ammortizzatori sociali e a pagarne il prezzo continueranno ad essere i lavoratori".
Lazzi poi conclude: "Serve più che mai un piano industriale complessivo in grado di risolvere la cronica mancanza di produzioni e penso che bisognerà velocemente riconvocare il tavolo di confronto provinciale e regionale attivato dopo la mancata assegnazione della fabbrica di batterie per fare il punto della situazione e chiedere un confronto con i massimi vertici di Stellantis".