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Economia Ivrea / Piazza Nuovo Quartiere Vittorio Emanuele

Wind3, lavoratori in piazza a Ivrea: dopo i licenziamenti di Vodafone ora rischiano loro

Appuntamento davanti al Comune

In occasione dello sciopero a livello nazionale, domani, giovedì 4 maggio a Ivrea, si terrà il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori Wind3 delle sedi di Ivrea e Torino. All'indice, l’avvio della procedura aziendale per lo scorporo delle attività e dell’infrastruttura di rete di Wind3 e la loro relativa cessione a fondi di investimento (trasferimento ramo d’Azienda, ex art. 47 L. 29 dicembre 1990).

"Una situazione - spiegano le segreterie di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil - che desta serie preoccupazioni alle lavoratrici, ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali in particolare per quanto riguarda il fatto che la depauperazione della ricchezza, in un contesto iper competitivo del Settore TLC, porterà inesorabilmente alla rivisitazione verso il basso della struttura dei costi che, inevitabilmente, andranno a colpire il costo del lavoro generando una continua riduzione dei perimetri occupazionali".

I dipendenti si sono dati appuntamento dalle 10 alle 13, in piazza Vittorio Emanuele di fronte al palazzo comunale. 

'Scelte scellerate'

Tutto il settore delle telecomunicazioni è infatti ormai caratterizzato da quindici anni a questa parte dal continuo ricorso ad ammortizzatori sociali, esodi incentivati, perdite importanti di professionalità e blocco totale del ricambio generazionale. Le ricette messe in campo dalle principali aziende del settore, al fine di gestire un mercato completamente deregolamentato, sono state quelle della divisione dell’industria dai servizi.

"Un' impostazione scellerata - spiegano i sindacati - che impoverirà ulteriormente il settore trasformando aziende leader, come Wind3, a meri rivenditori di servizi. Il combinato disposto di politiche aziendali miopi esclusivamente legate a scelte finanziarie - come ad esempio quello ufficializzato da Wind3 - e la totale assenza di una visione di politica industriale porteranno tutto il settore a un suo ridimensionamento con gravissime perdite occupazionali".

Conseguenze drammatiche per l'Eporediese

E oggi, queste scelte ricadono inevitabilmente sul territorio eporediese rischiando di causare conseguenze, nei prossimi anni, drammatiche. Vanno avanti le organizzazioni sindacali: "Un territorio che aveva trovato, sulla scia dell’eredità olivettiana, proprio nelle TLC uno sbocco naturale per esprimere intelligenza e occupazione oggi rischia, se si scegliesse di non intervenire, di pagare un prezzo molto alto. Ricordiamo che, oltre alle vicende di Wind3, pesa come un macigno la procedura nazionale di licenziamento di 1003 lavoratrici e lavoratori di Vodafone. Un'opzione che rischia di impattare in maniera importante sulla sede di Ivrea".

A questa si aggiunge la preoccupante vicenda Tim, per la quale i sindacati, da tempo, rivendicano soluzioni che possano garantire, ai lavoratori e al Paese, la possibilità di costituire un soggetto nazionale forte di riferimento e che, sempre sul territorio eporediese vede occupati lavoratrici e lavoratori sia sulla capogruppo Tim che su importantissime aziende del Gruppo come Olivetti e Telecontact Center. 

"La situazione non è certo migliore - concludono le organizzazioni sindacali - all’interno delle aziende di custumer care in outsourcing, storicamente in affanno, le quali sono oramai caratterizzate nei migliori dei casi da procedure di clausola sociale o, in alternativa, da processi di internalizzazioni mal fatti i quali mettono, anche in questi casi, in serie difficoltà lavoratrici e lavoratori come quelli coinvolti nel passaggio da Comdata a Inps Servizi".

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