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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Barriera di Milano / Corso Giulio Cesare

Tutti salvi i lavoratori della Flexider: per l'azienda c'è un nuovo acquirente

A ottobre i vertici avevano annunciato la chiusura e i licenziamenti

Sarà un buon Natale per i dipendenti della Flexider che a ottobre aveva annunciato la chiusura. Tutti e 24 i lavoratori infatti resteranno al loro posto. Ad annunciarlo la Fim Cisl. Dopo 75 giorni di dura trattativa - in completa sinergia con il liquidatore, le RSU e i lavoratori - per tentare di salvare almeno la situazione occupazionale, è stato trovato un nuovo acquirente, attivo sul territorio, e la procedura di licenziamento è stata ritirata. 

Il salvataggio

"La storia, le professionalità individuali e collettive, la competenza e lungimiranza del sindacato hanno prodotto, in questa delicata vertenza, il salvataggio di tutti i posti di lavoro. Questo gran risultato è giunto all’ultimo giorno utile, grazie anche alla potenzialità di sviluppo del sito in oggetto". 

La nuova azienda ha acquistato la Flexider con tutti i lavoratori e le lavoratrici e dopo una breve pausa riorganizzativa, ripartirà operando nel campo automotive e aereospaziale nella zona di corso Giulio Cesare. "Come FIM CISL siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto - si legge ancora nella nota - ma anche consapevoli che tanto sarà ancora da fare. Ci sono però le basi essenziali per lo sviluppo prosperoso di una storica realtà che rimarrà nella nostra città visto le tante realtà che a oggi hanno cessato le loro attività creando vuoti occupazionali incolmabili".

Il declino e poi il lieto fine

La Flexider, azienda prima nel settore auto e tra i fornitori del gruppo Leonardo, i cui vertici avevano annunciato la crisi che sembrava irreparabile poco più di due mesi fa, nel corso degli anni ha avuto il suo declino. E' passata dai 600 dipendenti a inizio 2000 ai 95 nel 2016, per poi effettuare proprio in quell'anno un ulteriore taglio di 54 addetti. L'azienda motivò la decisione con la crisi che stava colpendo il settore in relazione al prezzo del petrolio e al calo degli investimenti. Il trend economico era però in netto miglioramento, proprio quest'anno, con una forte diminuzione del debito che si attestava a circa 700.000/800.000 euro. Ora per fortuna è arrivata la buona notizia.

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