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Il Piemonte come San Francisco: sotto la Mole potrebbe sorgere la 'Hydrogen Valley'

Alberto Cirio ne ha discusso con i ministri Cingolani e Giovannini

Il Piemonte come la Silicon Valley, ma in un altro settore. Sì, perché se il sud della California è diventato il centro del mondo tecnologico grazie al polo di start up che si sono insediate nella San Francisco Bay Arena, la nostra regione ambisce a diventare anch'essa un polo di attrazione e sviluppo ma nel settore dell'energia pulita. 

Era questa la missione che avevano in testa Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, e Marco Gabusi, assessore regionale ai Trasporti, quando ieri, martedì 10 novembre, sono partiti da Torino per raggiungere la capitale. Destinazione il ministero della Transizione ecologica, delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile. 

Alberto Cirio ha candidato la nostra regione come polo strategico nazionale per lo sviluppo di quella nuova filiera industriale che dovrà essere legata all’energia pulita alimentata a idrogeno. In sostanza il Piemonte si candida a diventare la Hydrogen Valley italiana e, chissà, mondiale. 

"Con la struttura del ministro Cingolani abbiamo analizzato le linee di intervento e le relative risorse in campo", hanno spiegato Cirio e Gabusi, "Con il ministro Giovannini, oltre a confrontarci sui progetti per l’idrogeno, abbiamo fatto il punto in generale sulle risorse che il Piemonte ha o potrà avere a disposizione e sul modo per ottimizzarle, a cominciare ad esempio dai fondi per lo sviluppo e la coesione che potranno essere usati in modo complementare rispetto a quelli del PNRR”. Ma quali sono le linee di sviluppo che ha in mente la Regione Piemonte? 

Le 6 linee di intervento

Il primo asset da sviluppare sarebbe quello della ricerca dove in prima linea ci sarebbero il Politecnico di Torino, i propri Atenei e l’Environment Park. In secondo luogo la Regione Piemonte prevede di creare aree di produzione di idrogeno da fonti rinnovabili all'interno di aree industriali che sono dismesse. Un intervento che potrebbe godere delle risorse stanziate a livello nazionale che sono circa 500 milioni di euro. 

A questo si aggiunge anche la produzione dei treni, che in Piemonte vede già la presenza a Savigliano di uno dei leader mondiali del settore. Il sistema ferroviario potrebbe essere oggetto di una piccola rivoluzione grazie alla conversione di alcune linee con treni a idrogeno. In questa ottica il Piemonte ha presentato la documentazione sia per una linea storica come la Cuneo-Ventimiglia o la Novara-Biella collegata a uno dei poli della logistica, che per altre linee ferroviarie dismesse da tempo e riutilizzabili anche a scopo turistico. 

Il quinto intervento immaginato è quello legato alle stazioni di rifornimento sia per il trasporto pubblico locale sia per quello privato a scopo commerciale. L'ipotesi è di creare 40 stazioni per i camion a idrogeno in arrivo dal Nord Europa. Infine l'ultimo passaggio, quello forse più ambizioso, riguarda la possibilità di convertire parzialmente a idrogeno misto a gas il consumo di energia del settore industriale, in particolare di quello alimentare, del cemento e del vetro. In questo settore è già previsto un investimento in tutta Italia di circa 450 milioni di euro, integrabili a livello regionale con le risorse europee del Fondo europeo di sviluppo regionale, e che vede in Piemonte grandi aziende già interessate ad approfondire questa opportunità.

"La Regione oggi ha posto le basi per presentare entro la fine dell’anno un progetto che unendo ai fondi del Governo quelli del Pnrr punta a trasformare il Piemonte nella hydrogen valley italiana con un percorso completo che va dalla ricerca, alla produzione, al consumo di idrogeno", concludono Cirio e Gabusi, "Coinvolgeremo in questo lavoro il Politecnico e tutti gli altri partner scientifici, istituzionali ed economici. Senza dimenticare che i treni destinati a questo tipo di alimentazione vengono costruiti proprio in Piemonte".

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