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Piemonte, i lavoratori ricercati dalle imprese locali e i profili più difficili da reperire: quali sono

“A ottobre in 48 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati”: i dati di Unioncamere 

Sono 33.950 i lavoratori ricercati dalle imprese piemontesi per il mese di ottobre 2022 e saranno complessivamente 87.460 per l’intero trimestre ottobre-dicembre. Rispetto a un anno fa le previsioni delle imprese risultano peggiorate sensibilmente: a livello mensile, le assunzioni previste a ottobre 2022 perdono 5.600 unità rispetto a quelle di ottobre 2021. A livello trimestrale il dato appare ancora meno confortante: le entrate programmate per gli ultimi tre mesi del 2022 risultano inferiori di 11.220 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi sono alcuni dei dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL. Le prospettive meno favorevoli, in ragione del rallentamento dell’economia globale ed europea legato principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia, all’inflazione e alla situazione geopolitica, pesano sui programmi di assunzione delle imprese. Il 73,3% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 18% lavoratori somministrati, l’1,6% collaboratori e il 7,2% altri lavoratori non alle dipendenze. 

33.950 entrate previste in Piemonte a ottobre  

La domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato con il 59% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 27% dei casi e dai contratti di apprendistato con l’9%. Pesano, infine, il 5% gli altri contratti. Delle 33.950 entrate previste in Piemonte nel mese di ottobre 2022, il 17% è costituito da laureati, il 29% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 19% e il 34%. A livello settoriale sono sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 22.430 entrate, il 66% del totale (2.370 unità in meno rispetto a quanto previsto a ottobre 2021). L’industria prevede 11.520 entrate, generando circa il 34% della domanda totale del mese e segnando un calo di 3.240 entrate rispetto a ottobre 2021. Nel dettaglio 8.420 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 3.100 quello edile.

Delle entrate previste a ottobre 2022 in Piemonte, il 22% sarà destinata a professioni commerciali e dei servizi, il 22% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 35% delle entrate e solo l’8% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 13% delle assunzioni del mese. Per una quota pari al 34,2% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni; percentuale che sale al 48,8% per l’area commerciale e della vendita e scende al 29,7% per l’area produzione di beni ed erogazione del servizio. Per il 64% delle entrate viene, inoltre, richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore; il 25,1% delle entrate applicherà soluzioni creative e innovative e il 12,3% dovrà coordinare altre persone. A livello di area aziendale il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (45,4%), seguita dall’area commerciale e vendita (15,7%) e da quella tecnica e di progettazione (15,6%), che -come nei mesi precedenti- riscontra la maggior difficoltà di reperimento delle figure richieste (66,8%). L’area della logistica pesa il 12,6%, mentre l’area amministrativa e l’area direzionale generano una quota rispettivamente pari al 5,6% e 5,2%delle assunzioni previste.

I profili più difficili da reperire 

A ottobre in 48 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, dato in crescita rispetto al mese precedente (47) e superiore alla media nazionale di ottobre (45). La mancanza di candidati è la motivazione prevalentemente segnalata dalle imprese (31,4%), seguita dall’inadeguata preparazione dei candidati (12,6%).

Tra i profili più difficili da reperire in regione a ottobre 2022 si segnalano: direttori e dirigenti (il 74%% è di difficile reperimento), medici e altri specialisti della salute, per i quali la difficoltà di reperimento è del 69%, farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (si trova difficoltà nel 68% dei casi), operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili (350 figure ricercate con difficoltà nel 67%), progettisti, ingegneri e professioni assimilate, con 700 figure ricercate nel mese e un grado di difficoltà del 65% e operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici, con una difficoltà di reperimento pari al 64% e circa 2.050 figure ricercate.

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