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Economia

Indesit, Merlo: “Non si può chiudere None. A rischio il marchio italiano"

Il deputato del PD: "Ora serve un'unità d'azione tra enti locali e sindacati"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday
“Adesso per il futuro dell’Indesit deve prevalere solo responsabilità e buon senso. Già nel recente passato lo stabilimento di None si è trovato in grandi e gravi difficoltà per il futuro dell’occupazione di centinaia di persone. E la strada non può passare sempre e soltanto attraverso il licenziamento di massa. Il marchio italiano del settore è troppo importante per delocalizzarlo e trasferire tutto all’estero.
 
Nei prossimi giorni avrò un incontro con l’amministratore delegato Milani del gruppo Indesit dove cercherò di evidenziare come la chiusura dello stabilimento di None rischia non solo di indebolire ulteriormente il tessuto produttivo della Provincia di Torino, ma di espatriare un marchio di grande rilevanza per l’intera economia italiana.
Confido nel senso di responsabilità del gruppo dirigente come si è già  manifestato in passato. E per c’entrare questi obiettivi serve una grande unità d’azione dei sindacati e delle istituzioni, a cominciare dalla Regione Piemonte”.
 
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