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Economia

Effetto covid, aumentano i risparmi sui conti correnti dei torinesi

Per Roberto Benzi (Banca Generali Private) c’è un’alternativa: “Si possono pianificare investimenti, proteggendo il patrimonio. Vale anche per le aziende”

Dagli ultimi dati rilevati da Bankitalia emerge che nel 2020 i torinesi hanno aumentato nettamente la quota di risparmi detenuti sul conto corrente del 9,7% pro capite. Aumentano i risparmi, ma Banca Generali mette in evidenza un rischio: la sovraesposizione alla liquidità.  

“La crisi con le incertezze portate dalla pandemia spingono i risparmiatori a non investire – commenta Roberto Benzi, responsabile dei wealth advisor di Banca Generali Private in Piemonte e Valle d’Aosta -. Purtroppo il rischio cui si va incontro è quello tenere fermi i propri risparmi senza cogliere le opportunità dei mercati e di subire i costi dei conti corrente oltre all’erosione portata dall’inflazione. Meglio essere razionali, condividendo le scelte patrimoniali con professionisti che accompagnino in un percorso di protezione del risparmio e di selezione le occasioni migliori”. 

Banca Generali parte dal report di Bankitalia per dare alcuni consigli: “Bankitalia conferma nel suo report che nel 2020 le famiglie di Torino e provincia hanno accumulato sui conti corrente il 62% in più di denaro rispetto a allo stesso periodo del 2019. Rivelatore poi anche il dato relativo al comportamento delle imprese di fronte allo scompiglio provocato dalla pandemia. Bankitalia, infatti, evidenzia che nel corso dello scorso anno le aziende torinesi hanno aumentato la propria esposizione alla liquidità del 17%. Una strategia che esclude di fatto investimenti oculati, come per esempio in infrastrutture digitali, che potrebbero essere la ricetta per superare la crisi economica generata dal Covid”. 

A questo proposito Roberto Benzi aggiunge: “Proteggere il risparmio e quanto costruito in una vita è la richiesta più urgente per i nostri clienti ed è diventato sempre più impellente il bisogno di un approccio che tuteli il patrimonio nella sua complessità non soffermandosi solo alla componente finanziaria, ma allargando lo sguardo anche a proprietà immobiliari, spesso illiquide e con rendite insufficienti, o alla sfera del patrimonio di impresa per gli imprenditori. Occorre lavorare di concerto con famiglie e imprese per trovare i percorsi più efficienti e funzionali ai propri obiettivi riuscendo a valorizzare al meglio quanto tutti questi aspetti”.

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