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Economia

Svolta nella gestione dell'acqua. La Smat diventerà società consortile

Il documento approvato dal Consiglio comunale di Torino dovrà essere attentamente valutato prima. La Smat non sarà più una società di diritto privato ma di diritto pubblico

La società che gestisce l'acquedotto torinese potrebbe diventare una società speciale consortile. La Smat è stata oggetto di una deliberazione di iniziativa popolare e nella giornata di ieri è stata anche al centro di una votazione in Sala Rossa. A favore del documento hanno votato 20 consiglieri, contro i 16 astenuti e a uno solo contrario.

Sarà però possibile che il tutto si realizzi solo al termine di una verifica dei costi benefici sui piani fiscale, patrimoniale, giuridico ed economico, che dovrà avvenire entro 90 giorni e previa la verifica di sostenibilità del piano d’ambito dell’Ato e dei piani di investimento adottati dall’azienda. Se l’esito della verifica sarò positivo, la Smat non sarà più una società di diritto privato (la società per azioni) ma di diritto pubblico. La nuova società sarà finalizzata esclusivamente alla produzione ed erogazione del servizio idrico integrato nel territorio degli enti consorziati, senza fini di lucro.

La questione Smat è stata discussa nel Consiglio comunale di Torino perché la città detiene 3.159.497 azioni, pari al 65,31% del capitale sociale. Il restante capitale è partecipato dagli altri 285 comuni, tutti nella provincia di Torino. Se il progetto andrà in porto il sindaco Fassino dovrà promuovere l’adesione degli enti locali di Smat S.p.A. alla nuova società consortile.

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