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Iveco dopo 11 anni torna a produrre in Italia: a Torino verranno assemblati i motori del futuro

La soddisfazione di istituzioni e sindacati

Iveco tornerà a produrre dopo undici anni a Torino. L'annuncio è stato dato nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 20 giugno. Verranno prodotti autobus elettrici e a idrogeno dentro gli stabilimenti italiani di Foggia e Torino. Per farlo l'azienda prevede di formare gli oltre 7.000 dipendenti in Italia - più di 6.000 a Torino e 1.500 a Foggia - e di fare assunzioni.

Negli stabilimenti torinesi verranno svolte le attività di ingegnerizzazione e fabbricazione di batterie elettriche. I primi autobus potrebbero essere prodotti nella primavera del 2023. "Il progetto ci permetterà di sviluppare nuove competenze, di contribuire allo sviluppo economico del Paese e di giocare un ruolo da protagonisti nel necessario e urgente processo di rinnovamento del parco circolante italiano per il trasporto pubblico locale", ha commentato Domenico Nucera, presidente Bus Business Unit di Iveco Group.

La reazione delle istituzioni

Soddisfazione anche dal mondo politico-istituzionale torinese. "Torino conferma la sua vocazione industriale e di essere protagonista nei nuovi processi produttivi innovativi e orientati alla transizione energetica", spiega il sindaco Stefano Lo Russo, "Essere il territorio dove si fa ricerca e si producono i motori del futuro  vuol dire riaffermare la nostra vocazione industriale. Le istituzioni devono sostenere questo processo creando le migliori condizioni per attrarre gli investimenti". Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, ha commentato: "I mezzi che saranno costruiti anche a Torino sulle tecnologie di ultima generazione a propulsione elettrica e idrogeno oltre a rappresentare un vero e proprio impulso alla transizione ecologia in cui stiamo investendo grazie anche alle risorse del Mise e del Pnrr confermano la nostra Regione caposaldo della nuova mobilità italiana".

La reazione dei sindacati

Anche i sindacati hanno accolto con favore l'annuncio: "Con queste nuove produzioni", spiega Edi Lazzi della Fiom, "sarà anche possibile ragionare con l'azienda su un incremento occupazionale. È un primo passo importante, il prossimo deve riguardare il settore auto e lo stabilimento di Mirafiori in cui bisogna portare modelli e ripensarlo completamente negli spazi anche nell'ottica del riciclo dei materiali a partire dalle batterie delle automobili elettriche". Luigi Paone, segretario della Uilm di Torino, ha dichiarato: "Questa è la dimostrazione che la riorganizzazione avviata negli scorsi anni ha portato a un rafforzamento del gruppo con prospettive positive per i siti torinesi. Il progetto dimostra inoltre l'elevato livello di professionalità dei lavoratori. Auspichiamo che le 400 assunzioni oggetto di recente accordo con l'azienda siano l'inizio di un percorso virtuoso per consolidare e accrescere l'occupazione degli stabilimenti Iveco di Torino". "È un segnale di come si possa e debba gestire la transizione energetica coinvolgendo i lavoratori e utilizzando le competenze presenti sul nostro territorio", conclude Davide Provenzano della Fim Torino, "Iveco Group ha nei siti torinesi tutta la capacità produttiva e progettuale per poter vincere la sfida dei nuovi motori a propulsione green". 
 

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