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Nel torinese centinaia le evasioni del canone Rai: ecco il perché

Molte famiglie non hanno pagato la tassa sul possesso del televisore, il cosiddetto canone Rai. Non in tutte le zone infatti arriva il segnale della tv di Stato. Sul caso interviene l'Uncem

In tv sempre più spesso si vede lo spot che ricorda agli italiani il pagamento del canone della Rai. Oltre 100 euro che devono essere pagati come qualsiasi altra tassa, senza eccezioni. Ma analizzando i dati dei vari comuni del torinese sembra che di eccezioni (non autorizzate si capisca) ce ne siano eccome.

Sono i paesi montani quelli che meno pagano il canone. A Ribardone, nel Canavese, meno del 10% delle famiglie ha versato l'obolo allo Stato. Un record che non dista molto numericamente da altri paesini in cui la Rai, per dirla tutta, non si vede nemmeno a causa dell'assenza dei ripetitori.

Nella vicenda è entrata anche la Uncem, "l'Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti montani", la quale si è posta tre interggogativi: "Pagare il Canone Rai ha davvero senso per chi abita nelle aree montane e non riceve il segnale della tv pubblica? - dicono -. Ha davvero senso dove sono gli enti locali, come le Comunità montane, a gestire i ripetitori televisivi che altrimenti non esisterebbero? Ha davvero senso se il servizio pubblico, nel palinsesto di tutte le reti, non offre più una trasmissione dedicata alla montagna, alle sue storie e alla sua gente?". Quesiti che si sono posti anche gli abitanti di diversi comuni torinesi e a cui spesso è stata data risposta negativa.

"Dopo la transizione da analogico a digitale, intere vallate e interi paesi alpini e appenninici sono rimasti senza segnale - spiegano dall'Uncem -. Altri sono stati coperti grazie all'impegno delle Comunità montane che tra i loro compiti avevano appunto, su mandato della Regione, la gestione dei ripetitori. Nelle Valli Orco e Soana, ad esempio, non si vedrebbe la tv senza i pali montati dall'ente sovraccomunale negli ultimi anni. Una situazione che ai dirigenti della Rai sembra essere sconosciuta, vista la continua disattenzione per il territorio".

Il canone Rai è una tassa sul possesso di almeno un televisore, dunque anche chi effettivamente non vede la tv di Stato dovrebbe pagare. Ma data questa affermazione dall'Uncem sono più diretti: "Pagare il canone ha senso se da quel televisore l'utente ha un servizio, vede qualcosa, ne gode dei benefici in termini di formazione, intrattenimento, informazione. Se così non fosse, quel canone per le zone montane non avrebbe alcun senso".

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