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Ires Piemonte: "Lieve ripresa dell'economia, ma la crisi non è superata"

L'Istituto di Ricerche Economiche e Sociali ha presentato il rapporto 'Piemonte economico e sociale 2010'. Il mercato del lavoro a Torino è in difficoltà, ma resta alta la qualità della vita in città

La ripresa per l'economia piemontese c'è, ma è lieve. Forse troppo lieve. Cresce l'industria, ma flettono le costruzioni e ristagna la produzione di servizi. L'Ires - Istituto di Ricerche Economiche e Sociali, ha presentato il rapporto annuale 'Piemonte economico e sociale 2010'. La produzione nella nostra regione continua a rimanere su livelli inferiori a quelli precedenti alla crisi. Continua la sofferenza occupazionale, che dal manifatturiero comincia a estendersi ai servizi e nei comparti con dinamica stagnante dei consumi. Le province più in difficoltà sul fronte del mercato del lavoro sono Torino, e in misura minore Asti e Vco. Vanno meglio invece le cose a  Cuneo e Alessandria, realtà che meglio stanno affrontando la crisi sotto il profilo produttivo e soprattutto occupazionale. Per quel che riguarda la qualità della vita, rispetto alle altre Regioni d'Italia, il Piemonte è sempre nella pattuglia di testa. E fra le province piemontesi sale Torino, premiata soprattutto dall'offerta culturale.

Roberto Cota, commentando i dati diffusi oggi dall'Ires: "Disoccupazione e mancanza di stabilità del lavoro sono sicuramente i due problemi più sentiti oggi sul territorio. Se la precarietà non riesce a trasformarsi in una continuità lavorativa genera insicurezza. Noi come rappresentati delle istituzioni dobbiamo attivarci perché vengano offerte opportunità di lavoro vere, con dietro una produzione. Nei limiti delle competenze regionali e delle situazione economica, abbiamo cercato di farlo varando alcune misure: il piano straordinario per l'Occupazione e quello per la Competitività". La Regione ha in programma nuove iniziative, "come gli incentivi per le aziende che intendono insediarsi sul territorio, assumendo lavoratori a tempo indeterminato. E ancora, sono previsti interventi a carattere fiscale, come l'esenzione dall'Irap per le aziende che assumono a tempo indeterminato giovani con meno di 30 anni, di cui crediamo potranno beneficiare dai 10 mila ai 30 mila giovani".

L’Arcivescovo di Torino Mons.Cesare Nosiglia in occasione della presentazione del rapporto annuale Ires ha affermato: “Quando il livello di disoccupazione giovanile in Italia supera di gran lunga il 20% ed è di 3 volte maggiore nel nostro Paese rispetto agli altri paesi europei e nella nostra Regione raggiunge ben il 35%,dobbiamo amaramente constatare che non riusciamo a valorizzare i giovani con le loro doti e potenzialità, offrendo loro la possibilità di un lavoro veramente dignitoso. Ma i giovani stanno dimostrando, in diversi modi, di voler cambiare questa situazione, magari scendendo in piazza per dire basta al precariato e per chiedere un lavoro dignitoso o impegnandosi nuovamente nelle diverse compagini della società civile con il desiderio di vivere la propria cittadinanza in modo attivo. Il sistema piemontese per ora regge grazie al sacrificio delle famiglie chiamate talvolta ad aiutare tanto gli anziani quanto i giovani che restano in ‘casa’ perché non lavorano o perché passano da un lavoro precario all’altro, in nero o sottopagato".

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