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Economia

Segnali di miglioramento per le imprese, ma è ancora crisi

Le difficoltà per le imprese torinesi si attenuano. Le prospettive peggiorano però dal punto di vista occupazionale: il 35% delle imprese non esclude di dover far ricorso alla cassa integrazione

Sembrano attenuarsi le difficoltà che hanno attanagliato negli ultimi periodi le imprese torinesi, anche se la congiuntura appare comunque "ancora fragile". A fare le spese della crisi sono soprattutto le azienda più piccole (con meno di 50 addetti) che nel 66% dei casi esportano meno del 20% del fatturato. Lo rileva l'indagine dell'Unione Industriale di Torino, alla quale hanno risposto circa trecento imprese di tutti i settori e dimensioni

Il miglioramento è di circa 6 punti percentuali dei saldi relativi a produzione e ordini totali, che rimangono comunque negativi, e anche l'andamento delle aspettative sugli ordini export il cui saldo migliora di circa 6 punti percentuali, da meno -1,3 a +4,5%. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva rimane attestato intorno al 68,5%, 6-7 punti al di sotto del livello tipico delle fasi normali di crescita.

Le decisioni d'investimento delle imprese non decollano, anche a causa del peggioramento della situazione finanziaria dovuta, in larga parte, all'appesantimento della situazione di liquidità (6 aziende su 10 dichiarano ritardi negli incassi) e alle crescenti difficoltà di reperire credito a costi competitivi presso il sistema bancario. Le prospettive peggiorano anche dal punto di vista occupazionale. Il 35% delle imprese non esclude di dover far ricorso alla cassa integrazione, nei prossimi mesi (era il 31% tre mesi fa); il saldo ottimisti-pessimisti sulle tendenze occupazionali peggiora di un punto e mezzo, passando da -8,7 a -10,2 punti percentuali. (Ansa)

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