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Dopo i rincari la Gtt pensa ai privati. In vendita il 49% dell'azienda

Il via libera di martedì scorso alla privatizzazione di parte della Gtt è l'ennesimo colpo per i fruitori del trasporto pubblico. "Era inevitabile" dichiara Fabio Lo Cicero dall'assessorato ai trasporti

È solo l’ennesimo piccolo passo, quello fatto dalla Città di Torino verso la privatizzazione di Gtt. La decisione, presa martedì 6 marzo, di un’apertura ad acquirenti privati, era già nell’aria da tempo, e ora sta prendendo forma più concreta con il via libera del vicesindaco Tom Dealessandri alla vendita del 49% dell’azienda. 
 
“La vendita doveva essere fatta da tempo – ha spiegato Fabio Lo Cicero, collaboratore dell'assessore ai Trasporti del Comune Lubatti - , e abbiamo cercato a lungo un partner istituzionale. Per mancanza di alternative Dealessandri, che si sta occupando della vendita, ha dovuto aprire anche ai privati”. Una decisione che, presa a pochi giorni dal considerevole aumento del costo dei biglietti della Gtt, spaventa gli utenti.
 
 “L’eventuale privatizzazione – polemizza una utente – potrebbe avere numerosi effetti negativi. Il timore è che diminuisca il numero delle corse, che aumentino i prezzi o peggiorino i servizi. Non dimentichiamoci poi di chi sui pullman ci lavora, se parte dell’azienda venisse venduta la qualità del loro lavoro potrebbe ulteriormente peggiorare”. Una pendolare aggiunge: “Il biglietto per chi arriva da fuori Torino è aumentato in maniera illogica, per il semplice fatto che la durata della corsa è maggiore: servizio inutile, perchè a me i settanta minuti bastano e avanzano, ma devo comunque pagare 1,70 euro per un biglietto e 13,50 per il settimanale. L’arrivo di privati, che avranno bisogno di fare cassa, non potrà che peggiorare le cose”.
 

Gtt apre ai privati: in vendita il 49% delle quote

 
Sull’aumento dei prezzi, è ancora Lo Cicero a rassicurare il clienti del gruppo: “All’aumento che c’è stato non ne seguirà un altro, anche se dovesse entrare nell’organico un ente privato. Sono di diversa natura i pericoli a cui dovremo fare attenzione, legati alla possibile incompatibilità su alcuni punti di interessi dell’azienda e del pubblico. Chi comprerà il 49% della Gtt sarà sempre in minoranza, ma potrà far sentire la propria voce su questioni come i percorsi delle varie linee. D’altro canto il Comune non ha avuto molta scelta, e un provvedimento come questo ha anche l’indiscutibile vantaggio di far entrare denaro nelle magre casse della Città”.
 
Quella presa lo scorso martedì, in sostanza, è una decisione sofferta ma inevitabile. La conseguenza, secondo alcuni, potrebbe essere il disfacimento di un gruppo le cui decisioni hanno spesso incontrato il disaccordo del pubblico, ma c’è anche chi crede il contrario: “Se ci fossero più controlli – sostiene un utente – entrerebbero più fondi nelle casse della Gtt, e a guadagnarci sarebbe chi paga regolarmente il biglietto. Con un cambiamento nell’organico e l’entrata di privati, ci sarà più attenzione alla questione economica, e meno transigenza verso i “portoghesi”. Più bigliettai, più gente che paga il biglietto, più entrate”.

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