Lear di Grugliasco, prorogata la cassa integrazione, ma la situazione è grave: a rischio 260 dipendenti

Una boccata di ossigeno, ma solo momentanea per la Lear, l'azienda componentistica di Grugliasco che a febbraio aveva dichiarato 260 lavoratori in esubero su 420 totali. L'intesa per estendere la cassa integrazione, che sarebbe terminata il 20 ottobre, ai dipendenti è stata raggiunta in Regione tra le parti sociali. La situazione dei lavoratori resta però critica: da anni le produzioni di sedili nello stabilimento sono in calo e non ci sono prospettive di nuove commesse che possano assicurare il pieno impiego. La situazione, inoltre, si sta aggravando a causa della forte diminuzione dei volumi delle auto Maserati.

Ieri, giovedì 12 ottobre, la riunione tra regione e Fim, Fiom, Uilm e rsu FIM FIOM UILM e RSU dello stabilimento con i dirigenti aziendali per garantire la continuità degli ammortizzatori sociali, si è conclusa positivamente. 

Si è fatto anche il punto sulla condizione aziendale che vede l'impresa non in grado di rispettare i criteri minimi di legge relativi alla presenza sul posto di lavoro previsti dal contratto di solidarietà. Lo stabilimento di corso Allamano - secondo i sindacati - senza un serio progetto industriale non ha futuro e ulteriore copertura con ammortizzatori. L'unica soluzione è verificare in sede ministeriale ogni possibile alternativa per avere un quadro chiaro entro fine anno. I sindacati sollecitano la regione a occuparsi della questione, ma in mancanza di risposte sulle prospettive annunciano lo stato di agitazione permanente, con una serie di azioni che saranno concordate e decise con le RSU e i lavoratori.

"Vista l'evoluzione degli ultimi incontri la vertenza potrebbe diventare drammatica per i lavoratori coinvolti e per il nostro territorio - afferma Rocco Cutrì segretario Fim Cisl - La parte mancante fino a ora - sottolinea - è sempre la stessa cioè l'assenza di progettualità e di scelte da parte di una multinazionale che ne avrebbe tutte le potenzialità industriali".