In provincia è allarme cig: a breve scade a 16 mila lavoratori
Dati resi noti, tramite l'Inps, da Cgil, Cisl e Uil. Sono coinvolti oltre 16.500 lavoratori nei settori artigianato, terziario e servizi, sanità privata e assistenza
Entro il prossimo semestre scadrà la cassa integrazione straordinaria in 170 unità produttive della provincia di Torino, con 15.345 lavoratori: in gran parte di questi casi la cassa straordinaria sarà prorogabile solo nella forma di cassa in deroga, su cui gravano le incognite sulle risorse necessarie.
I dati sono resi noti, su base Inps, da Cgil, Cisl e Uil di Torino, che hanno organizzato per questa sera una marcia per il lavoro. Le domande per la cassa in deroga sono ben 4.200, con 16.500 lavoratori interessati e oltre 8 milioni di ore richieste, nei settori artigianato, terziario e servizi, sanità privata e assistenza. Per la gran parte, come spesso, sono piccole e piccolissime imprese, anche se non mancano aziende di rilievo, come il Gruppo Trombini (settore legno) con 122 lavoratori, Conafi Prestito (credito) con 108, New Coop (logistica) con 247, Clinica Pinna Pintor (sanità privata) con 93, Ipla (ente della Regione) con 50.
Al momento, è ferma l'attività di trasmissione all'Inps delle autorizzazioni, poiché con le prime 1.840 domande (quelle pervenute fino al 18 febbraio) sono stati impegnati interamente i 36 mln di euro, unica cifra finora realmente disponibile.
Entro aprile, sono state oltre 28 milioni le ore di cassa integrazione autorizzate: 12,2 milioni di cassa ordinaria, 13,8 milioni di cassa straordinaria, 2 milioni di cassa in deroga. Maggior richiesta per il settore metalmeccanico, con 16.662 lavoratori coinvolti e 128 unità produttive, seguito dal chimico gomma plastica con 4.330 lavoratori e 34 unità produttive.