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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Economia in Piemonte: calano nel 2020 le imprese in rosa

Dato in controtendenza rispetto a quello nazionale

Calano dello 0,8% le imprese in rosa in Piemonte. A fine dicembre 2020 le imprese femminili con sede in Piemonte ammontavano a 95.879 unità, in diminuzione rispetto alle 96.591 di fine 2019. Un dato inoltre, in controtendenza rispetto rispetto a quanto osservato a livello complessivo nazionale (+0,1%). Le aziende in rosa rappresentano una fetta importante del tessuto imprenditoriale regionale, raggiungendo una quota del 22,5% delle imprese complessivamente registrate in Piemonte, operano prevalentemente nei settori del commercio, dell’agricoltura e dei servizi alla persona, nel 11,4% dei casi sono guidate da straniere, il 10,8% è amministrato da giovani imprenditrici: è questo l’identikit delle imprese femminili registrate in Piemonte.

Incentivare l'imprenditorialità femminile

Nel corso del 2020, il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ha registrato la nascita di 5.339 imprese femminili, a fronte delle 6.065 che hanno, invece, cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio): il saldo tra i due flussi è risultato, dunque, negativo per 726 unità, traducendosi in un tasso di crescita del -0,8%. Sebbene il dato sia peggiore rispetto a quello del sistema imprenditoriale valutato nel suo complesso (-0,23%), l’imprenditoria femminile piemontese manifesta una maggiore vivacità, sia in termini di natalità (tasso del 5,5%, a fronte del 4,9% registrato per il totale delle imprese), che di mortalità (tasso del 6,3%, contro un 5,1%).
 
“L’imprenditoria femminile riveste un ruolo fondamentale nell’economia del nostro territorio, mostrando una tenacia che sorprende da anni. - commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte -. Il Sistema camerale dedica un’attenzione particolare alle imprenditrici: presso le Camere di commercio piemontesi sono costituiti i CIF, Comitati provinciali per la promozione dell’imprenditoria femminile, che, in collaborazione con enti pubblici e privati, si occupano di sviluppo e qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria, promuovendo azioni per il miglioramento dell’accesso al credito per le imprese femminili, attività di formazione e indagini conoscitive per analizzare le dinamiche che caratterizzano il legame donna-impresa. Sostenere e incentivare l’imprenditorialità in rosa - conclude -, oltre che essere necessario per una questione di pari opportunità, rappresenterà anche un volano di crescita economica per la nostra regione e il nostro Paese”.

I vari settori

Analizzando la dinamica espressa dalle imprese “in rosa” nel corso nel 2020 emerge come a fronte di una flessione complessiva di lieve entità, esistano rilevanti differenze settoriali. Le imprese femminili hanno subito una consistente contrazione nel comparto agricolo (-2,5%), nel commercio (-2,1%) e un calo più contenuto nell’industria manifatturiera (-1,1%). Stabile l’andamento evidenziato dalle imprese in rosa delle altre attività di servizi (+0,4%) e del turismo (+0,5%). In lieve crescita il dato delle attività immobiliari (+0,7%) del Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+1,0%). Il ritmo espansivo assume maggior intensità nel comparto delle costruzioni (+2,1%), nelle attività professionali scientifiche e tecniche (+2,2%) e soprattutto nelle attività finanziarie e assicurative (+5,1%). 
 
L’analisi per forma giuridica assunta dalle imprese femminili piemontesi segnala, rispetto al sistema imprenditoriale nel suo complesso, una maggiore concentrazione di ditte individuali, che rappresentano il 66,5% delle realtà guidate da donne, a fronte di una quota del 56,2% osservata a livello complessivo regionale. Il 17,6% delle aziende “in rosa” si è costituito nella forma di società di persone (contro il 22,1% per il totale delle imprese), il 14,2% è una società di capitale (contro un 19,4% complessivo); solo l’1,8% delle imprese femminili, infine, assume forme giuridiche diverse dalle precedenti. 

I dati per provincia

 L’analisi territoriale rivela come la componente femminile assuma una rilevanza maggiore nei sistemi imprenditoriali di Alessandria (23,3%) e Asti (23,0%). A Novara e Verbania le imprese femminili rappresentano il 22,9% delle imprese provinciali, mentre a Cuneo e Vercelli l’incidenza delle imprese “in rosa” si attesta al 22,6%. A Torino (22,3%) e Biella (20,6%), infine, si rileva una presenza femminile inferiore alla media regionale.  Quanto alla dinamica esibita nel corso del 2020, si evidenziano variazioni negative per tutte le province. I dati più critici riguardano Vercelli (-2,1%), seguita da Alessandria, Cuneo e Verbania, tutte e tre con un tasso del -1,3%. Biella segna un calo del 1,1%. Orientato alla stazionarietà appare, invece, il risultato delle imprese in rosa di Asti (-0,5%), Novara (-0,5%) e Torino (-0,4%).
 

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