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Economia

Economia, calo delle imprese in rosa in Piemonte nel 2019

In crescita il comparto turistico

Calano nel 2019 in Piemonte le imprese femminili rispetto al 2018. L'ultimo dato si attesta a 96.591, in leggera diminuzione rispetto alle 97.137 di fine 2018. Le aziende in rosa rappresentano una fetta importante del tessuto imprenditoriale regionale, raggiungendo una quota del 22,5% delle imprese complessivamente registrate in Piemonte. Queste operano prevalentemente nei settori del commercio, dell’agricoltura e dei servizi alla persona: nell’11,0% dei casi sono guidate da straniere e infine, l’11,2% è amministrato da giovani imprenditrici. 

Nel corso del 2019, il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ha segnato la nascita di 7.026 imprese femminili, a fronte delle 7.477 che hanno invece cessato la propria attività: un saldo negativo per 451 unità che si traduce in un tasso di crescita del -0,5%.

L'importanza dell'imprenditoria femminile

Sebbene il dato sia analogo a quello del sistema imprenditoriale valutato nel suo complesso (-0,4%), l’imprenditoria femminile piemontese manifesta una maggiore vivacità, sia in termini di natalità (tasso del 7,3%, a fronte del 6,1% registrato per il totale delle imprese), che di mortalità (tasso del 7,7%, contro un 6,4%). La dinamica mostrata dalla componente femminile del tessuto imprenditoriale piemontese appare inoltre, in controtendenza rispetto a quanto osservato a livello complessivo nazionale (+0,6%).

“L’imprenditoria femminile riveste un ruolo fondamentale nell’economia del nostro territorio, mostrando una tenacia che sorprende da anni - commenta Ferruccio Dardanello, Vice Presidente vicario di Unioncamere Piemonte -. Il Sistema camerale dedica un’attenzione particolare alle imprenditrici, occupandosi di sviluppo e qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria, promuovendo azioni per il miglioramento dell’accesso al credito per le imprese femminili, realizzando attività di formazione e indagini conoscitive per analizzare le dinamiche che caratterizzano il legame donna-impresa”.

Oltre un quarto delle oltre 96mila imprese guidate da donne svolge la propria attività nel commercio, seguito, a distanza ragguardevole, dalle attività dell’agricoltura, che concentrano il 13,9% delle realtà imprenditoriali, e dalle altre attività dei servizi, in cui trovano spazio le attività dei servizi alla persona, che convogliano l’11,9% delle aziende. Quote significative di imprese femminili operano, inoltre, nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (9,9%) e in quelle immobiliari (7,7%).

Valutando l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle registrate per settore, si segnala l’importante specializzazione femminile delle altre attività dei servizi (oltre il 58,1% delle imprese è amministrato da donne), delle attività di alloggio e ristorazione e di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (in entrambi i comparti oltre tre imprese su dieci sono femminili).

I settori

Analizzando i vari settori, si notano le differenze. Le imprese femminili hanno subito una consistente contrazione nel comparto agricolo (-3,0%) e nel commercio (-2,5%). Stabili le imprese femminili del settore delle costruzioni e dell’industria manifatturiera (entrambe registrano un tasso di crescita pari a +0,1%). In crescita il dato del comparto turistico che comprende le imprese di alloggio e ristorazione (+1,2%), quello delle imprese in rosa degli altri servizi (+1,5%) e quello delle attività finanziarie e assicurative (+2,0%).

Le attività immobiliari (+0,8%) registrano un tasso inferiore al punto percentuale. Le imprese femminili evidenziano infine, i risultati più brillanti nel noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+3,9%) e nei comparti delle attività professionali scientifiche e tecniche (+3,2%).

Le province

L’analisi territoriale rivela come la componente femminile assuma una rilevanza maggiore nei sistemi imprenditoriali di Alessandria (23,4%) e Verbania (23,0%). Ad Asti e Novara le imprese femminili rappresentano il 22,9% delle imprese provinciali, dato analogo si rileva per Vercelli (22,8%). L’incidenza delle imprese “in rosa” scende al 22,7% a Cuneo e al 22,4% a Torino. Biella registra la presenza relativa minore (20,7%).

Quanto alla dinamica esibita nel corso del 2019, si evidenziano variazioni seppur debolmente negative per la maggior parte delle province. I dati più critici riguardano Biella (-1,5%), Asti (-1,3%) e Cuneo (-1,3%). Stazionarietà si rileva per le imprese in rosa di Torino (+0,1%) e Verbania (+0,1%).

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