Lavoratori Abit salvi, accordo con l'azienda raggiunto all'ultimo
E' stato raggiunto in extremis l'accordo tra Abit e i sindacati, che scongiura 97 licenziamenti. L'intera, firmata dopo otto ore di trattativa, prevede il mantenimento a Grugliasco della produzione del latte e della panna
L'accordo è stato raggiunto, anche se in extremis. I 97 lavoratori dell'Abit sono salvi e la notizia è arrivata quando ormai non ci speravano più.
Sono state necessarie ben otto ore di trattativa per arrivare al risultato tanto sperato da mesi, cioè il mantenimento a Grugliasco della produzione del latte e della panna, attività di logistica e magazzino con 40 posti di lavoro e la cassa integrazione a rotazione per tutti. La ratifica prevede anche uscite incentivate e ricorso al part time. Tutto pur di non dover licenziare i due terzi dei dipendenti.
Soddisfatta la Regione Piemonte ed in particolare l'assessore al Lavoro Claudia Porchietto che le vicende dell'Abit le ha seguite da vicino. "Abbiamo salvato il marchio e la produzione che a luglio sembrava fossero volati via - commenta -. I 40 posti di lavoro garantiti sono un punto di partenza. Attraverso la cabina di regia lavoreremo per trovare soluzioni imprenditoriali e salvaguardare tutti i dipendenti".
Di avviso leggermente diverso i sindacati, i quali non si ritengono completamente soddisfatti perché il problema odierno si riproporrà tra due anni, alla fine della cassa integrazione per crisi. La Flai-Cgil, tramite il segretario torinese Denis Vayr, spiega che il sindacato non abbandona "l'idea di un polo del latte torinese che consentirebbe di ricollocare una parte dei lavoratori dell'Abit".
Nella giornata di ieri i lavoratori dell'Abit sono stati tutto il giorno davanti all'assessorato di via Magenta. Prima di apporre la firma le parti in causa hanno chiesto il loro consenso, che c'è stato. Domani, sabato 9 novembre, ci sarà la riapertura dei cancelli dello stabilimento di Grugliasco.
