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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro

"Ztl torinese a tradimento e istituita per far cassa: meglio eliminarla"

E' l'accusa di Giovanni Vagnone, Consigliere della 1° Circoscrizione. "La ZTL - ha dichiarato - non funziona e non ha mai funzionato. Serve solo a fare cassa, e dev'essere eliminata"

Dopo il recente aumento dei costi della viabilità nel centro città, torna all’ordine del giorno il problema ZTL. L’attacco all’assessore alla viabilità Claudio Lubatti arriva da Giovanni Vagnone, capogruppo della Lega Nord nella 1° Circoscrizione. “La ZTL torinese – ha dichiarato Vagnoni – non funziona e non ha mai funzionato. La cosa migliore, come ho sempre sostenuto, sarebbe eliminarla, sostituendola nelle vie storiche del centro con la definitiva pedonalizzazione”.

La condanna di Vagnone riguarda in particolare la segnaletica della Zona Traffico Limitato. “Isitituita per fare cassa, è strutturata in modo da sorprendere “a tradimento” gli automobilisti. Se proprio non si vuole eliminare questo limite “ambientale”, che di ambientale ha ben poco, per lo meno ci sia una chiara indicazione per i cittadini, che impedisca le confusioni che sono all’ordine del giorno. A Roma e Milano ci sono segnalazioni semaforiche, e Lubatti aveva promesso qualcosa di simile a Torino. Ad oggi, però, non si è ancora visto nulla”.

“A tradimento”, poi, è non solo la contravvenzione per l’entrata nell’area incriminata, ma anche la sosta. Non basta accorgersi della sottile differenza tra un attraversamento ciclabile e un divieto d’accesso nella zona, né essere abbastanza rapidi da riuscire a decifrare gli orari della ZTL senza creare alle proprie spalle un imbottigliamento di traffico: “Teoricamente – aggiunge Vagnone – entrando prima della fascia oraria interdetta e uscendo una volta terminata, non si infrange la ZTL, perché la vettura resta ferma. Ai fatti, però, un’auto non autorizzata parcheggiata in ZTL viene multata, costituendo un ennesimo paradosso”.

Zona traffico limitato a Torino



Per quanto riguarda l’inquinamento acustico, la risposta di alcuni residenti del centro è eloquente. “In via Rossini – sostiene un residente – la viabilità è esclusiva dei mezzi pubblici. La maggior parte di questi sono della vecchia generazione, e oltre ad inquinare sicuramente di più di un’automobile a metano, che pure non può circolare, producono un frastuono non raccomandabile, che va avanti per tutto il giorno”.

La necessità, per il bene dei cittadini, di mettere in chiaro le regole del gioco è impellente. Numerosi automobilisti dichiarano l’incomprensibilità del provvedimento ambientale, i cui orari variano a seconda delle zone. “Solitamente – ha affermato un'altra residente – la limitazione è al mattino, mentre in altre aree non si può entrare fino alle 19 o alle 21. In via Milano ho preso una multa poco prima delle 21, credendo che il divieto terminasse due ore prima”.

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