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Cronaca Barriera di Milano / Piazza dei Donatore di Sangue

I rom si riprendono i parcheggi dell'ospedale San Giovanni Bosco

Gli aguzzini dei posteggi sono tornati padroni in via Gottardo. Per non trovarsi l'auto rigata bisogna assolutamente lasciar loro 50 centesimi o addirittura un euro

Sguardi minacciosi, estorsioni e pretese. E tutto per un pugno di centesimi. Il racket dei parcheggiatori abusivi è ripreso con forza davanti all’ospedale San Giovanni Bosco. I protagonisti sono un gruppetto di rom con il vizietto della questua, gli stessi fermati in passato dalle forze dell’ordine per gravi ricatti nei confronti di coloro che si recavano in visita ai propri cari. Il copione davanti all'ospedale si ripete puntuale da settimane. I rom non esitano un secondo a importunare chi parcheggia la propria auto nei pressi del San Giovanni Bosco. Custodendo i posti auto e chiedendo in cambio  qualche moneta.

Ai cittadini, come sempre, tocca aprire il portafoglio per non trovare al ritorno la macchina rigata o ricoperta di bolli. Il perchè non è difficile capirlo. I nuovi proprietari dei parcheggi arrivano anche a minacciare, magari con un giornale o con un coltellino, gli automobilisti che non vogliono tirare fuori dal portafoglio qualche moneta da uno o due euro. Sfuggire ai loro occhi è praticamente impossibile.

Sono tantissimi, occupano tutti gli ingressi e cominciano a “lavorare” sin dalle prime ore del mattino. Dandosi anche il cambio nella pausa pranzo. Sono quasi tutti uomini ma nel gruppo non manca qualche donna, magari a passeggio con il solito bebè. L'asso nella manica da utilizzare per impietosire il povero automobilista di turno. Appena una macchina entra nel parcheggio gli abusivi cominciano ad agitare le braccia per indirizzarlo nel posto appena lasciato libero. Poi aspettano che il veicolo si fermi e subito dopo si fiondano dal guidatore allungando la mano e chiedendo la mancia.

Racket abusivi al san giovanni bosco

A costringerli alla ritirata sono le volanti della municipale. Quando arrivano scatta il classico fuggi fuggi generale. Peccato che dopo qualche minuto, come se niente fosse, gli abusivi ritornino tranquillamente a tormentare la gente. “Non se ne può più di questi aguzzini – racconta un testimone -. Eravamo riusciti a liberarcene per alcuni mesi ma ora sono tornati a far la voce grossa alle nostre spalle“.

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